1989. La caduta del Muro e la fine della Guerra fredda

Convegno

Mercoledi 13 maggio 2009, alle 17,30, a Trento, nella Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale organizza l’incontro-dibattito 1899. La caduta del Muro e la fine della Guerra fredda. Intervengono Giovanni Bensi, Vittorio Borelli e Fernando Orlandi. Introduce Massimo Libardi.

Il 1989 è un anno straordinario nella storia del Novecento. È l’anno in cui cade il Muro di Berlino e termina la Guerra fredda.
Grandi cambiamenti sono in corso nell’Unione Sovietica di Mikhail Gorbachev, che inizia a essere percorsa da molte tensioni e agitata dai fermenti nazionalistici.
A metà gennaio a Praga si commemora il suicidio di Jan Palach. Centinaia di dimostranti sono arrestati, e fra loro Vaclav Havel. Nessuno può immaginare che meno di dodici mesi dopo sarà il presidente della Cecoslovacchia.
Un mese dopo è completato il ritiro dell’esercito sovietico dall’Afghanistan. In aprile in Polonia il dialogo fra potere e opposizione porta al riconoscimento di Solidarnosc, mentre negli stessi giorni a Pechino gli studenti iniziano a manifestare in Piazza Tiananmen. Il 4 giugno scatta la repressione ordinata dal Partito comunista cinese e il sangue scorre nella capitale.
Alla fine di agosto, a Varsavia si forma un governo il cui primo ministro è un esponente di Solidarnosc. Qualche settimana dopo l’Ungheria apre la frontiera con l’Austria: è il primo varco nella cortina di ferro e gli ungheresi lasciano passare chi fugge dalla Germania orientale. Un paio di mesi dopo, il 9 novembre, è il Muro di Berlino che crolla, il simbolo per eccellenza della divisione in due dell’Europa. Pochi giorni dopo in Cecoslovacchia ha luogo la Rivoluzione di Velluto.
Un paese dopo l’altro, come le tessere di un domino, implode il sistema comunista nell’Europa centro-orientale. Alla fine un sussulto di violenza in Romania, dove Nicolae Ceausescu e la moglie Elena vengono giustiziati.
L’anno si chiude con Václav Havel presidente della Cecoslovacchia.

Queste sono solo alcune delle tappe di un anno straordinario che ha cambiato in modo decisivo la faccia del nostro continente.
Discuteremo di queste vicende nell’incontro di mercoledì 13 maggio, organizzato in occasione della pubblicazione del n. 24 di east (la rivista diretta da Vittorio Borelli, in questi giorni arrivata nelle edicole e librerie: www.eastonline.it) e dell’uscita del terzo volume di pl.it, una rassegna annuale di studi polacchi pubblicata da Lithos.
Entrambe le pubblicazioni ospitano due dossier dedicati al 1989.