30 idee per il Centro Civico di San Donà

Mostra

I 30 plastici sono esposti presso la Sala Consigliare di Cognola

L'Università degli Studi di Trento in collaborazione con la Circoscrizione dell’Argentario organizza la mostra dei progetti didattici elaborati dagli studenti del Corso e Laboratorio di Architettura e Composizione Architettonica I - aa 2008/2009. Mostra a cura di prof. Claudia Battano, M. Scartezzini, L. Zecchin

Il quartiere INA Casa a San Donà di Cognola, realizzato nella seconda metà degli anni cinquanta su progetto di un gruppo di ingegneri ed architetti trentini e veneti (il cosiddetto “Gruppo Cecchini”, dal nome del suo coordinatore, l’architetto veronese Libero Cecchini), costituisce un insediamento di particolare interesse architettonico ed urbanistico.

“Primo ragguardevole complesso residenziale della storia urbana di Trento –secondo il pensiero dello storico trentino Aldo Gorfer- costruito in collina all’esterno della città”, il quartiere rispecchia in maniera molto precisa quegli elementi tipologici e costruttivi caratterizzanti l’intero piano di intervento INA-Casa. Questo grande programma nazionale infatti, pur prendendo le mosse da ragioni di carattere sociale (la volontà di fronteggiare il problema della disoccupazione assorbendo la manodopera nel settore delle costruzioni, ma anche di costituire una soluzione alla crisi degli alloggi) rappresenta una straordinaria occasione di impegno per gli architetti italiani all’alba del secondo dopoguerra, all’interno della quale sono riscontrabili alcuni elementi ricorrenti e qualificanti.

Tema del tutto centrale delle realizzazioni INA-Casa è quasi sempre la costituzione del quartiere. Questa scelta, fondata su precedenti esperienze disciplinari concretizzate nel centro e nord Europa, mette in opera sul territorio nazionale interventi di pregevole fattura, spesso frutto del genio architettonico dei grandi maestri del secondo novecento. E’ il caso ad esempio del quartiere Tiburtino a Roma, progetto di Ridolfi e Quaroni, divenuto negli anni quasi il vero e proprio emblema delle realizzazioni del piano Ina-Casa. Il suo impianto urbanistico risulta caratterizzato da una disposizione articolata degli edifici, destinati a costruire un sistema irregolare di spazi aperti e a richiamare i luoghi della “purezza” popolare e contadina, della “vitalità” e della “spontaneità artigianale”.

Il quartiere di San Donà appare del tutto coerente con questa impostazione fondativa: il suo impianto urbano rilegge l’immagine del borgo rurale, all’interno del quale la disposizione planimetrica dei singoli corpi di fabbrica richiama una crescita spontanea dell’abitato, che si confronta direttamente con la morfologia del suolo, definendo, nel suo insieme, un’idea di chiusura rispetto al contesto circostante.

All’interno del quartiere la presenza della piazza enfatizza l’idea del borgo: essa raccoglie attorno a se alcune destinazioni commerciali ed ospita il Centro Civico, concretizzazione nel quartiere di San Donà dell’attenzione del Piano INA-Casa per la dotazione di attrezzature collettive nei nascenti insediamenti.

Punto naturale di aggregazione e di vita sociale, la piazza è oggi ricondotta in larga parte a mero spazio di parcheggio, mentre il Centro Civico, sulla scorta di gravi problematiche strutturali, risulta chiuso ad ogni utilizzo e da tempo ormai inagibile.

Il contesto urbano del quartiere e lo specifico ambito di intervento determinato dal vuoto della piazza e dal volume costruito del Centro Civico rappresentano un tema di particolare interesse didattico. Con questa tematica si sono confrontati, durante quest’anno accademico, gli studenti del corso di Composizione Architettonica I e del Laboratorio progettuale tenuto dall’arch. Claudia Battaino, docente presso il corso di Laurea in Edile-Architettura della facoltà di Ingegneria dell’Università di Trento.

Molteplici appaiono le ragioni di grande interesse sottese alla tematica e sottoposte all’attenzione degli studenti.

Innanzitutto il quartiere di San Donà costituisce una fotografia straordinariamente autentica di un momento storico per la città di Trento -quello della ricostruzione e dell’espansione urbana del secondo dopoguerra- inquadrato peraltro nell’ambito di un’iniziativa edilizia di respiro nazionale, il cui livello di concretizzazione, qualitativo e quantitativo, appare ancora oggi del tutto insuperato.

In secondo luogo la tematica progettuale del ridisegno del centro civico stimola la comprensione progettuale delle modificazioni in atto nei caratteri degli spazi pubblici, nel legame fra gli elementi costituitivi e nelle modalità della loro fruizione.

L’esperienza di progettazione condotta dall’Università di Trento sul Centro Civico di San Donà, potrà ora costituire per l’Amministrazione Comunale un contributo culturale, nell’ambito di un accordo di collaborazione fra Amministrazione e Università che era stato sottoscritto nel settembre 2008, proprio a partire da questa tematica. Un contributo che potrà sostanziarsi sia rispetto alla questione specifica della ri-progettazione del Centro Civico, sia - più in generale- rispetto alle tematiche della qualità urbana, della dotazione dei servizi, ma anche del rapporto fra il centro della città ed i suoi sobborghi che appaiono come alcuni dei grandi temi attendono la città di Trento all’alba di questo secolo.

gruppo didattico: Claudia Battaino, Paolo Fossati, tutors Massimo Scartezzini, Luca Zecchin