35ª Festa della fratellanza
Un messaggio di pace dalle trincee della Guerra Bianca
È passato ormai quasi un secolo dallo scoppio del primo conflitto mondiale, evento che si abbatté sull'intera Europa, trascinandola in un dramma di dimensioni epocali. Il Trentino fu coinvolto in una guerra combattuta su due fronti opposti, che provocò la morte di oltre undicimila soldati e che causò la deportazione di decine di migliaia di donne, anziani e bambini costretti a vivere la dura esperienza della vita da profughi.
Ripercorrere quei lontani avvenimenti e contestualizzarlo oggi in una visione europea che travalica i confini, ha una profonda funzione educativa nei confronti soprattutto dei giovani. In quest'ottica è stato pensato un ampio programma di iniziative per intraprendere un percorso che ci aiuti ad arrivare, nel 2014, alla celebrazione del centenario dell'entrata in guerra del Trentino. Un calendario di eventi popolari che sappiano richiamare l'attenzione, la curiosità e il desiderio di sapere e di conoscere.
In questo contesto si inserisce assai bene l'ormai consolidata esperienza della Festa della Fratellanza che anche quest'anno si rinnova a Passo Paradiso con il suo simbolico abbraccio fra i nemici di un tempo, che ritornano nei luoghi che furono teatro della Guerra Bianca per lanciare un messaggio di pace. Un'occasione preziosa per celebrare il ricordo dei caduti italiani e austroungarici, seguendo la strada tracciata dall'indimenticabile cav. Emilio Serra e dal presidente dei Kaiserjäger austriaci Kurt Steiner che, oltre trent'anni fa, idearono questo pellegrinaggio di pace.
E così anche quest'anno saranno celebrati i soldati italiani ed austriaci morti su queste montagne e, con loro, i caduti di tutte le guerre, di ieri e di oggi. Il sorriso di Serra e di Steiner, il fraterno abbraccio delle loro diverse divise, rappresentano l'immagine simbolo di un incontro fra ex nemici, l'approdo di un percorso di riconciliazione che vuole affermare la possibilità della pace.
Onorare insieme i caduti su entrambi i fronti, sia militari che civili, fu la vera e più grande vittoria che la straordinaria vita di Emilio Serra ci ha consegnato: un'eredità affidata alle giovani generazioni nelle quali, oggi più che mai, è riposta la speranza di un'interpretazione della convivenza capace di mettere al primo posto il valore universale del rispetto delle diversità e di declinare, nella vita di ogni giorno, l'individuale senso di responsabilità.
In questo senso la Festa della Fratellanza si propone non solo come doveroso tributo alle vittime delle guerre del passato, ma come un'opportunità per riflettere sulle ingiustizie dell'oggi e per richiamarci all'impegno di contrastare, con ogni mezzo pacifico in nostro possesso, la cultura dell'intolleranza e della sopraffazione.
Franco Panizza Assessore alla Rapporti europei e Cooperazione della Provincia autonoma di Trento
Denis Bertolini Sindaco di Vermiglio
Achille Serra Museo della Guerra Bianca