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Mostra

Quattrocentoventiquattromilaottocento secondi
Opere dalla casa circondariale di Trento
A cura di Paolo Dolzan, Tommaso Decarli, Marco Tita

Palazzo Trentini è una delle più prestigiose sedi per l’esposizione artistica della città di Trento. Ogni anno i migliori artisti trentini presentano al pubblico le loro opere, in un continuo susseguirsi di mostre d’arte pittorica, scultorea, fotografica.
Ma Palazzo Trentini è prima di tutto la sede del Consiglio provinciale, massimo organismo della democrazia rappresentativa in Trentino, il luogo dunque dove i bisogni, le aspettative, le esigenze di tutte le cittadine e i cittadini devono trovare piena espressione, attraverso il ruolo e le funzioni dei rappresentanti eletti.
Ecco perché, ormai con regolarità, non sono solo affermati artisti ad esporre le loro opere nei locali di questo palazzo, ma anche studenti delle scuole trentine, organizzazioni di volontariato con i loro progetti di solidarietà, associazioni culturali impegnate nella trasmissione della memoria storica locale: uno dei progetti che ricordo con più emozione è quello che ha visto coinvolto un gruppo di utenti di una casa di riabilitazione psichiatrica, i quali sono diventati per un mese i protagonisti di un’esposizione dall’altissimo valore non solo artistico, ma sociale ed educativo.
In questa logica, anche quest’anno Palazzo Trentini si apre e dà voce ad una parte della nostra comunità molto spesso nascosta ed ignorata: grazie all’impegno
civile e artistico di Paolo Dolzan, saranno infatti i detenuti della Casa Circondariale di Trento ad esporre le loro opere, frutto di un laboratorio artistico che li ha visti impegnati per diversi mesi. Un esempio concreto e non retorico di come davvero l’espressione creativa possa diventare un fortissimo fattore di recupero sociale e di libertà, e di come tra il “dentro” e il “fuori”, tra il luogo della detenzione e gli spazi della comunità, si debbano costruire ponti di civiltà e di comprensione.
(Bruno Dorigatti)