66° anniversario dell'eccidio nazifascista di Malga Zonta

Manifestazioni ed eventi

66° DI MALGA ZONTA
Anniversario dell’eccidio nazifascista

• ore 9.30 Raduno a Folgaria (Loc. Malga Zonta)

• ore 10.00 Commemorazione con interventi di:
Maurizio Toller, Sindaco di Folgaria
Luigi Dalla Via, Sindaco di Schio
Giuseppe Ferrandi, Direttore della Fondazione Museo storico del Trentino
ORAZIONE UFFICIALE
On. Rosy Bindi, Vicepresidente della Camera dei Deputati

• ore 11.00 Messa al Campo. Presenziano i Comuni decorati, il Picchetto d’Onore e la Banda cittadina di Cornedo Vicentino

• ore 12.30 Visita alla mostra Feuer! I grandi rastrellamenti antipartigiani dell’estate 1944 tra Veneto e Trentino (presso Maso Spilzi a Costa di Folgaria)

In quello che sarà il Parco Trentino-Veneto della Memoria Malga Zonta costituirà un punto di riferimento di forte valenza storica, culturale e civile nel processo di superamento delle divisioni, delle guerre e nella conquista della pace e della democrazia.
Fu infatti per secoli linea tormentata di confine tra Austria e Repubblica Serenissima, e successivamente, tra Impero austroungarico e Regno d’Italia.
Qui, fra il 1907 e il 1914, in preparazione alla guerra, fu costruito quello che il Corriere della Sera di mercoledì 1 settembre 1915 definì come “il più vasto e potente sistema di forti montani esistenti al mondo”. Allo scoppio della guerra con Italia, il processo di militarizzazione del territorio comportò il drammatico trasferimento in Austria e in Boemia di più del 90% degli abitanti locali.
Qui, alle 3.55 del 24 maggio 1915, fu sparato sui forti austriaci degli Altipiani il primo colpo di cannone italiano che segnò l’entrata dell’Italia nella Grande Guerra.
Qui, alle ore 6.00 del 15 maggio 1916, dal Dosso Plaut di Passo Coe ebbe inizio la “Strafexpedition” austriaca verso le fortificazioni italiane di Malga Pioverna e Val Fonda, poste alle spalle di Malga Zonta.
Qui, lungo questa breve linea di confine, caddero più di 6.000 giovani italiani, austriaci, cecoslovacchi.
Qui, dopo l’8 settembre 1943, a seguito dell’Annessione al Terzo Reich dell’Alpenvorland (province di Trento, Bolzano e Belluno), venne istituita dai tedeschi una nuova linea difensiva, in vista dello spostamento del fronte sulle Alpi. Furono ancora sangue e sofferenza.
Qui, all’alba del 12 agosto 1944, nell’ambito dell’azione a tenaglia che i nazifascisti condussero dalla Valdastico, dalla Valsugana e da Trento, avvenne la strage dei 17 di Malga Zonta.
Qui, agli inizi degli anni ’60, nella logica della “Guerra Fredda”, proprio a Malga Zonta fu realizzata la più avanzata Base missilistica alpina della NATO, con ogive atomiche puntate verso le linee del blocco militare dell’Est.
Ora la base non c’è più.
Ora Malga Zonta è luogo di pace e punto significativo di incontro. In quanto tale è stato scelto dall’ANPI nazionale quale simbolo per le celebrazioni del 25 aprile.
L’incontro del 15 agosto vuole dunque valorizzare i progressi democratici conquistati con tanto sacrificio e trasmettere ai giovani l’insegnamento della storia.