8 settembre 1943. Internati Militari Italiani

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Un bilancio della ricerca storica. Convegno, mostra documentaria, mostra bibliografica a cura di: MART, Laboratorio di Storia di Rovereto e Biblioteca civica

Data fra le più drammatiche della recente storia italiana, oggetto di un intenso dibattito storiografico, di valutazioni diversificate e polemiche nell’opinione pubblica del dopoguerra, essa è stata da un lato presentata come simbolica della “morte della nazione”, dall’altra come momento iniziale, pur nella sua tragicità, del riscatto morale di un Paese che, proprio in quei giorni nella difesa di Porta San Paolo a Roma, avrebbe dato avvio alla Resistenza. Lo sfaldamento delle forze armate italiane aveva immediatamente messo a nudo sia la debolezza di una classe dirigente monarchicoconservatrice, incapace di assumere le proprie responsabilità,sia la perduta adesione degli italiani a una guerra da cui finora avevano tratto solo sconfitte, lutti e delusioni. Ma quella prigionia di massa, seguita alle stragi di Grecia e d’Albania (Cefalonia, Rodi, Kuç), e segnata da condizioni di vita assimilabili e assimilate alla schiavitù e da altri eccidi di vendetta in terra tedesca (Hildesheim, Treuenbrietzen), per molto tempo, dopo la fine della guerra, ebbe scarsa considerazione dalle storiografie e nessun riconoscimento da parte dell’apparato del ricordo e della celebrazione. Eppure, dentro quei campi, e ad onta delle condizioni di avvilimento e di sopraffazione di chi vi era rinchiuso, si manifestò “l’altra resistenza” al nazifascismo. Una Resistenza taciuta e fortemente rimossa, di cui già nel 1954 l’ex prigioniero Alessandro Natta (poi segretario del PCI) aveva scritto ma senza avere la possibilità di pubblicare quel libro: giudicato “editorialmente inopportuno”, come lo era stato Se questo è un uomo di Primo Levi, dovette attendere quasi mezzo secolo per farsi leggere dal pubblico italiano.

Per tracciare un bilancio su quanto la ricerca storica ha fatto nei settant’anni che ci separano da quell’8 settembre, e su quanto potrà e dovrà ancora fare, si svilupperà questa iniziativa di racconto/riflessione articolata in tre momenti: un convegno di studi, al quale parteciperanno alcuni fra i più autorevoli studiosi italiani e tedeschi del tema; una mostra documentaria, allestita all’interno del Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (e già questo è in sé un piccolo evento, perché prima significativa volta dell’entrata sommessa, e speriamo non empia e non ultima, della Storia nel Tempio dell’Arte); una mostra bibliografica, curata dalla Biblioteca civica “G. Tartarotti” di Rovereto. Al centro dell’attenzione, il nodo storiografico rappresentato da quella data nel contesto della guerra mondiale e dalla prigionia degli Internati Militari Italiani (I.M.I.), ma anche dalla prigionia militare nel suo complesso, che è stata una delle conseguenze più macroscopiche del crollo del sistema-paese in quel frangente. La sorte degli oltre 600.000 I.M.I. verrà messa a confronto con due altre prigionie di massa subìte dagli italiani nel corso della guerra: quella nelle mani degli alleati occidentali e quella nelle mani dell’Unione Sovietica. E dentro quell’universo concentrazionario, dentro quelle stragi, avrà una sua presenza anche la sorte degli I.M.I. trentini, sulla quale in questi ultimi anni, pur con colpevole ritardo, s’è aperta una proficua stagione di ricerca.

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Convegno di studi
8 settembre 1943. Gli Internati Militari Italiani e le prigionie degli italiani
Rovereto, 5-6 settembre 2013
Sala conferenze del Mart
Corso Bettini, 43 – Rovereto

Mostra documentaria
8 settembre 1943. Internati Militari Italiani
Rovereto, 6-29 settembre 2013
Inaugurazione giovedì 5 settembre 2013, ore 17.30
Mart Corso Bettini, 43 – Rovereto
A cura di Laboratorio di storia di Rovereto

Mostra bibliografica
Rovereto, 5-29 settembre 2013
Biblioteca civica “G. Tartarotti”
Corso Bettini, 43 – Rovereto


organizzazione: Biblioteca Civica G. Tartarotti