A Est dell'Europa. Gli stati successori all'Urss
In questi giorni molte sono le iniziative, da importanti convegni di studio a dibattiti pubblici, che rievocano e discutono gli eventi del 1917 in Russia.
Quella vicenda si è sostanzialmente conclusa tra il 1989 e il 1991, prima con le tavole rotonde e poi le libere elezioni in Europa centro-orientale che hanno consacrato il cambio di regime, di un regime imposto con la forza delle armi, poi con la stessa implosione dell’Unione Sovietica, un paese, negli ultimi anni della sua esistenza, attanagliato da una profonda crisi, economica, politica e morale.
Quando l’Unione Sovietica è stata “sciolta”, in quell’enorme spazio hanno trovato vita, nei loro confini amministrativi tracciati in epoca comunista, quindici nuovi Stati. La Federazione Russa, prima di tutto, ma poi altre 14 repubbliche: le tre del Baltico (Estonia, Lettonia e Lituania, prima vittime del patto Molotov-Ribbentrop e poi inglobate con la forza nell’URSS), poi, nella parte europea, Belarus, Moldavia e Ucraina e i tre stati del Caucaso, Armenia, Azerbaigian e Georgia. Infine i cinque “stan” dell’Asia centrale: Kazakhstan, Kirghizstan, Tajikistan, Turkmenistan e Uzbekistan.
Alcuni dei nuovi Stati, ad esempio quelli dell’Asia centrale, non avevano mai conosciuto una loro statualità. Di molti di questi ancora oggi conosciamo assai poco. Non si tratta, comunque, di una situazione soltanto italiana. Quanto normalmente poco si conosca dell’Asia centrale è testimoniato infatti da un recente infortunio del “New York Times”. Giusto nel gennaio 2015, infatti, un articolo di quel giornale faceva riferimento a un inesistente “Kyrzbekistan”, che trovò un rapido account su Twitter e un posto nelle carte geografiche della regione immediatamente ridisegnate con grande ironia. Insomma, il sesto degli “stan”.
Di cosa è accaduto dalla fine degli anni Ottanta ad oggi nello “spazio postsovietico” se ne occupa l’incontro annuale organizzato dall’Assessorato alla cultura del Comune di Ville d’Anaunia, dalla Biblioteca comunale e Laboratorio Culturale Noneso.
Quest’anno, la Quindicesima settimana di studio si svolgerà dal 13 al 18 novembre nel Teatro Parrocchiale di Tuenno (Via Marconi 19) e porta il titolo: “A Est dell’Europa. Gli Stati successori all’URSS”.
Il nutrito programma di incontri (tutti alle 20,30 nel Teatro Parrocchiale di Tuenno) prende il via lunedì 13 dicembre.
PROGRAMMA
Lunedì 13 novembre– ore 20.30
INTRODUZIONE ALLA SETTIMANA DI STUDIO
Maria Teresa Giuriato, assessore alla Cultura Comune di Ville d’Anaunia
DALLA CRISI DEL SISTEMA SOVIETICO ALLA RUSSIA
Fernando Orlandi (Presidente della Biblioteca Archivio del CSSEO)
Martedì 14 novembre – ore 20.30
DIO IN PIAZZA ROSSA. La Chiesa ortodossa di fronte alla nuova Russia
Luigi Sandri (giornalista ed esperto di questioni bibliche ed ecumeniche)
Mercoledì 15 novembre – ore 20.30
LA DIMENSIONE POLITICA DELLA GUERRA IN UCRAINA
Massimiliano Di Pasquale (fotogiornalista, saggista e ucrainista)
Giovedì 16 novembre – ore 20.30
NON SOLO RUSSIA: IL CAUCASO E L’ASIA CENTRALE
Marco Buttino (Università di Torino)
Venerdì 17 novembre – ore 20.30
L’EUROPA HA BISOGNO DELLA RUSSIA?
Ambasciatore Luigi Vittorio Ferraris (Presidente dell’AISSECO)
Sabato 18 novembre – ore 20.30
CONCLUSIONE DELLA SETTIMANA DI STUDIO
Proiezione di “Arca Russa”, un film di Aleksandr Sokurov
Presenta Massimo Tria (Università di Cagliari)
La partecipazione alla settimana di studio prevede il riconoscimento come corso di aggiornamento per gli insegnanti. Per informazioni e richiedere la scheda di iscrizione, rivolgersi alla Biblioteca Archivio del CSSEO (via Stazione 16, Levico Terme – tel.: 0461.706469 e posta elettronica: info@ba-csseo.org).
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Biblioteca Comunale di Ville d’Anaunia-Tuenno tel.: 0463.451640 e posta elettronica: tuenno@biblio.infotn.it.