A Two Weeks Display

Mostra

Omaggio a Renato Pancheri (1910-2009)
A un anno esatto dalla scomparsa, e a cent'anni dalla nascita, la Fondazione Galleria Civica di Trento rende omaggio all'artista trentino Renato Pancheri (Trento, 1910-2009) con TWO WEEKS DISPLAY.

Funzione della Fondazione Galleria Civica di Trento, quale “Centro di Ricerca sulla Contemporaneità”, è anche l’esplorazione delle radici storiche della ricerca artistica contemporanea, con particolare riguardo alla loro mediazione nei confronti delle giovani generazioni. A un anno esatto dalla scomparsa, e a cent’anni dalla nascita, la Fondazione Galleria Civica di Trento è lieta di presentare al pubblico un omaggio all’artista trentino Renato Pancheri (Trento, 1910-2009).
Il fulcro di Omaggio a Renato Pancheri (1910-2009). A TWO WEEKS DISPLAY, rivolto a uno dei maestri dell’arte trentina contemporanea, che tenne insieme al figlio Aldo Pancheri una mostra personale alla Galleria Civica nel 1993, sarà la ricostruzione dello studio dell’artista a Trento, che verrà ricomposto negli spazi della Fondazione di Via Belenzani 44 utilizzando oggetti e documenti che hanno accompagnato il lavoro quotidiano di Renato Pancheri: il suo tavolo, il cavalletto, la tavolozza, lettere e fotografie di amici e colleghi, i pennelli utilizzati nella composizione delle sue tele.
Nelle sue opere Renato Pancheri passò dalla figurazione degli esordi a una pittura astratta, che caratterizza la sua produzione negli anni del dopoguerra, per rivolgersi dagli anni '80 a una figurazione di ispirazione espressionista, che ha per soggetto prevalente se non esclusivo la raffigurazione del paesaggio. Il colore, la forma del colore che da corpo all’immagine della natura (richiamandosi all’amato Cézanne) è l’assoluto protagonista di queste tele, che ci ricordano, come recita il titolo di una mostra di Pancheri, che “il colore non ha stagioni”. La scelta dei materiali presenti nello studio permetterà di condividere con il pubblico, con particolare riguardo verso quello più giovane, uno spazio privato di lavoro, riflessione e memoria, e di entrare quindi in contatto con la dimensione intima e quotidiana e la perenne attualità del fare artistico.

A complemento di questo omaggio al lavoro di Renato Pancheri e per ripercorrere gli aspetti fondamentali della sua ricerca artistica, sarà proposto, nell’ambito del ciclo ‘Contemporaneamente’, l’incontro con Gabriella Belli (Direttore MART-Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto): Nella formula ormai consolidata degli appuntamenti del mercoledì alla Civica, l’incontro sarà introdotto dal Direttore della Fondazione, Andrea Viliani, mercoledì 14 aprile, ore 18:00-19:00, presso la sede della Fondazione in Via Cavour 19. In occasione di questo incontro la Fondazione resterà aperta fino alle 19:30.
La ricostruzione dello studio sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00
alle 17:00.
La Fondazione Galleria Civica desidera ringraziare Aldo Pancheri per l’affettuosa collaborazione e i preziosi stimoli ricevuti nell’organizzazione di questo progetto.

Biografia dell’artista
Renato Pancheri nasce a Trento il 29 novembre 1910. Nel maggio del 1915, all’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria, viene sfollato con la sua famiglia in una piccola città della Boemia, non lontano da Praga, da dove, dopo quasi quattro anni, nell’inverno del 1918, rientrerà a Trento durante la disastrosa ritirata dei tedeschi dal Trentino. Frequenta la scuola dell’obbligo e la scuola media, ma a 15 anni, in seguito alla prematura morte del padre, è costretto ad interrompere gli studi e ad occuparsi come apprendista impiegato; tirocinio che durerà alcuni anni, durante i quali, studiando alla sera e nei ritagli di tempo, gli permetteranno di conseguire il diploma di Istituto medio Superiore. Nel 1929 era ritornato da Milano il fratello maggiore Gino, che a Milano, dove si era trasferito nel 1925 aiutato dal dott. Giulio Marchi di Trento, aveva costituito, insieme ai pittori Aligi Sassu, Giacomo Manzù ed altri, il gruppo cosiddetto “d’avanguardia” di cui Edoardo Persico e Raffaele Giolli furono i massimi sostenitori. Durante questi anni Renato Pancheri segue da vicino il fratello e si ferma sovente nel suo studio, mentre egli sta lavorando. Conosce in quel periodo numerosi artisti e critici amici di Gino, che in qualche occasione può frequentare, come Renato Birolli, Sassu, Tullio Garbari ed altri, fra tutti il poeta Alfonso Gatto che gli sarà sempre vicino dopo la morte del fratello. Nel 1933 Pancheri è tenuto a prestare servizio di leva e viene invitato alla scuola Allievi Ufficiali di Palermo, frequentata in quell’anno da Renato Guttuso. Terminato il servizio militare, Pancheri inizia l’insegnamento nella scuola, che durerà fino a quando, nella seconda guerra mondiale sarà richiamato alle armi e assegnato ad un reggimento di stanza a Trento, dove alla sera del 2 settembre del 1943, apprenderà la notizia del ricovero in ospedale del fratello Gino, colpito dal bombardamento sulla città, e che morirà nella notte del 22 dicembre. Fu, nei mesi che seguirono, che Pancheri riprende contatto con la pittura, che poi non avrebbe più abbandonato. E qualche anno dopo, nel ’47, allestisce presso la Galleria d’Arte ‘Trento’, la sua prima mostra personale, presentato in catalogo da Silvio Branzi, che lo incoraggerà a proseguire. Nel 1950 riprende l’insegnamento, incaricato di ‘educazione artistica’ nella scuola media di un istituto privato della città, incarico che durerà una ventina e più d’anni. Partecipa, nel frattempo, a numerose mostre regionali, nazionali ed internazionali. Fa parte nell’85 di un gruppo di pittori di Milano-Bologna-Genova con i quali ha inizio una serie di mostre a Trento, Milano, Ferrara, Spoleto e Lissone improntate sul tema della «Morfo-cromomacchia » (la lotta fra la forma ed il colore), che il critico d’arte Riccardo Barletta illustra nella presentazione del catalogo. Fra le più importanti mostre personali tenute negli ultimi anni quelle a Palazzo dei Diamanti di Ferrara (1987), Palazzo della Permanente di Milano con il figlio Aldo e l’opera del fratello Gino (Una casa di pittori, 1990), Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Trento con il figlio Aldo (1993), Museo di S. Apollonia a Venezia (Il colore e l’anima, 1996), Tridentum arte contemporanea, Trento (2000), Palazzo Trentini, Trento (Le quattro stagioni, 2003), Casa Campia, Revò-Trento (La natura e il mondo rurale, 2006), Tridentum arte contemporanea, Trento (Il colore non ha stagioni, 2006).
Muore a Trento il 1 aprile 2009.


organizzazione: Fondazione Galleria Civica Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento