ABC Africa

Cinema

Iran/Francia, 2001
Durata: 83'
Genere: Documentario
Regia: Abbas Kiarostami
Cast: Abbas Kiarostami, Seyfolah Samadian

Uganda, marzo 2000. Su richiesta dell'Ifad, l'International Fund for Agricultural Development delle Nazioni Unite, Abbas Kiarostami e il suo assistente Seifollah Samadian arrivano a Kampala. Per dieci giorni, le loro telecamere digitali catturano e accarezzano i volti di un migliaio di bambini, tutti orfani, i cui genitori sono morti di Aids

Abbas Kiarostami per la prima volta passa al digitale e crea subito, con sguardo autoriale, un capolavoro. Indimenticabili i sette minuti nei quali anche il buio diviene immagine, fornendo informazioni sulle condizioni di vita africane e trasmettendo emozioni fortissime.
Lo sguardo di partenza è semplice. Ingenuo e vitale, cerca di assumere la prospettiva degli stessi bambini che riprende. Si percepisce l'umanità gioiosa della quale il regista si è inebriato. L'effetto di questa magnifica posizione prospettica è l'assenza di compassione nel senso deteriore del termine. Anzi, ciò che si trasmette è la volontà e il coraggio di guardare dritto negli occhi la realtà di un paese, l'Uganda, minato a grandi numeri dall'Aids.
A conti fatti quello che si vede non è la sofferenza, ma la solidarietà con cui ogni giorno le donne ugandesi si prendono cura degli orfani. Percorso intenso, processo faticoso di interiorizzazione che, a viaggio concluso, dona la possibilità di ricordare la bellezza nitida nei volti fotografati dal regista iraniano. Questo documentario si trasforma così in una rara occasione di riflessione sulla scelta di posizione dello sguardo. In ogni circostanza di vita, umana e professionale.
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