Aa-Gar e la Vivana

Musica

Le Notti dei Musei 2005

Musica, canti, teatro e composizioni popolari in lingua ladina a cura dell’Associazione Diapason, con composizioni di Emilio Galante su testi ladini
Emilio Galante, flauto
Walter Zanetti, chitarra
Patrizia Polia, soprano
L’opera è composta esplicitamente per l’occasione e presentata in prima assoluta.

La fascinazione della lingua ladina, che si è impossessata della creatività di Emilio Galante sin dal poema corale "Larjines" del 2002, rinasce ora in una serie di lavori dal titolo “Aa-Gar e la Vivana” che l´Istituto Ladino di Fassa metterà in scena il 17 agosto, con replica il 7 settembre, a partire dalle ore 21 nella sede del Museo ladino a Vigo di Fassa. Un evento unico, di grande impatto, che si propone come uno degli appuntamenti clou dell’estate fassana.
La serie di racconti e musiche, “fra passato e presente” come recita il sottotitolo dello spettacolo, è curata dall’Associazione Diapason. Il concerto propone dunque alcune recenti composizioni di Emilio Galante, che ha utilizzato la lingua ladina come mezzo espressivo e motivo ispiratore, selezionando testi di varia natura e provenienza. Si spazia così dalla preistoria, con il racconto “Aa-gar, l ciaciador solitar” (per voce recitante e flauto), alla narrativa popolare con la leggenda “La tousa sul ciar dal fegn” (per voce preregistrata, flauto e chitarra elettrica), per passare alla lirica ladina contemporanea, con il ciclo di Lieder “Amèr volesse” (per soprano, flauto e chitarra classica), su testi poetici di Claus Soraperra. L’opera è composta esplicitamente per l’occasione e presentata in prima assoluta. Lo spettacolo vedrà Emilio Galante al flauto, Walter Zanetti alla chitarra e Patrizia Polia, voce soprano.

Emilio Galante
Nato a Bologna, dove ha studiato flauto e composizione oltre a laurearsi in filosofia, Emilio Galante si è ulteriormente perfezionato ottenendo un Meisterklassediplom alla Hochschule für Musik di Monaco. Ha tenuto concerti come solista e in complessi di musica da camera in Europa ed America (Austria, Germania, Svizzera, Spagna, Francia, Belgio, Russia, Cecoslovacchia, Stati Uniti, Slovenia, Santo Domingo, Turchia). Fra le sedi concertistiche che lo hanno ospitato si possono citare Aterforum, Salzburger Residenz, Teatro Regio di Torino, Cantiere di Montepulciano, Teatro La Fenice di Venezia, Theater am Turm di Francoforte, Salle Messiaen di Grenoble, Primavera Musicale Romana, Accademia Chigiana di Siena, Teatro Ghione di Roma, Festival Praga Europa. Da alcuni anni si dedica alla musica improvvisata e alla composizione, soprattutto come solo performer. Sue composizioni sono state eseguite a Milano, New York, Tokyo e Parigi. Nel 2002 è nato Larjines, commissionato dall'istituto ladino della Val di Fassa, per coro misto, flauto e live electronics, su testo di Stefano Dellantonio (Velut Luna 2003). Dal 1998 Emilio Galante tiene una rubrica di analisi sul trimestrale FALAUT, dedicato al flauto: insieme a Gianni Lazzari ha scritto Il Flauto traverso per EDT, edito nel gennaio 2003. È docente di ruolo di flauto al Conservatorio di Trento.

Un nuovo rapporto fra lingua (ladina), musica e immagini
Nel comune denominatore della lingua, con il suo carattere insieme corrosivo - negli schiocchi percussivi e nervosi delle consonanti - e dolce - nelle larghe e distese vocali - i lavori presentati rispecchiano articolazioni molto diverse del rapporto lingua-musica.
"La tousa sul ciar dal fegn", commissionata un anno fa dal festival di musica contemporanea di Bolzano, ed il nuovissimo "Le strie del Latemar" partono da due favole come raccontate da due vecchi contastorie. Il loro espressivo racconto viene trasformato in linee melodiche, che diventano il materiale sul quale le composizioni si formano, nelle voci del flauto, della chitarra elettrica di Walter Zanetti e dell´originale elaborato elettronicamente e trasmesso con un complesso sistema via computer.
"Amer volesse" è un nuovo ciclo di lieder, per il soprano Patrizia Polia, flauto e chitarra, su testi d´amore del poeta-pittore Claus Soraperra. La lingua qui non è più tramite di un tradizionale e folcloristico racconto fiabesco, ma esprime i contemporanei ed intensi canti d´amore del poeta. E´ la dimostrazione della vivacità e dell´attualità del ladino. Qui lingua e musica si incontrano seguendo il consueto percorso ispirativo che un musicista sente nella poesia, lasciando che naturalmente le parole facciano nascere le note.
"Aagar" è una favola, edita con i disegni dei bambini. La racconta in scena Fabio Chiocchetti. La musica in questo caso, per flauto ed elettronica, fa un passo indietro, commenta, crea gli ambienti sonori delle scene e lascia scorrere la narrazione.
Parole e suoni, dunque. Ma anche immagini. L’appuntamento di mercoledì 17 lascia infatti spazio anche alla fascinazione del “vedere”, che va così a comporre assieme alla musica e alla recitazione una trama spettacolare di grande coinvolgimento. Molto più, dunque, di un semplice supporto visivo, ma una ulteriore chiave di lettura per affrontare i vari momenti. E’ il caso delle due fiabe, che vivono anche grazie alle tavole illustrate splendidamente da Milo Manara, tratte dal suo lavoro per il portfolio “Dolomites encantedes” pubblicato nel 2002 dall’Istituto culturale ladino su testi di Fabio Chiocchetti. I lieder di Claus Soraperra sono accompagnati dalle illustrazioni che lo stesso poeta-pittore ci ha regalato nel suo volume “Poesies”. Per Aa-Gar infine saranno i lavori degli stessi ragazzi autori del libro a raccontarci le avventure dell’ormai famoso cacciatore preistorico.


organizzazione: Museo Ladino di Fassa