Acquarelli in Quarantena
Claudio Pesci in mostra tra presente, memoria e passioni ai tempi della pandemia
Durante il primo lockdown, l’artista Caudio Pesci, bolognese DoC e allo stesso tempo Faiotto d’adozione, ha interpretato “momenti”, che con la sua matita e il suo pennello ha trasformato in indelebili ricordi.
i mesi trascorsi forzatamente a casa la primavera scorsa ci hanno dato spunti di riflessione, acceso interessi o risvegliato passioni sopite, complice l’inaspettata disponibilità di tempo che la pandemia ci ha offerto. Si è trattato di una gabbia o di un’opportunità, o forse di entrambe le cose. Incredibile la produzione artistico-culturale elaborata in questo periodo, in cui i ritmi quotidiani, drasticamente dilatati e lenti, hanno permesso di ascoltare in profondità le risonanze delle proprie emozioni; di sviluppare discorsi sospesi o di elaborar- ne di nuovi, in attesa di metterli a punto insieme ad un gruppo di lavoro e in luoghi di produzione rimasti a lungo interdetti. ospitiamo a fai della Paganella una mostra unica, una carrellata di tutte le cose e le persone che hanno tenuto compagnia all’artista, di chi avrebbe voluto avere vicino e di chi ha sentito tale; è un accumulo di riferimenti e risonanze del cuore, che non è soffocante ma conciliatorio come l’abbraccio dei propri affetti.
Non sveliamo di più, l’artista sarà presente alla mostra per raccontarla.
Claudio Pesci nasce a Trebbo di Reno, Castel Maggiore (Bologna) il primo giugno 1947. Cresciuto nel solco della tipografia, tra vocazione materna e primi studi (all’Istituto Aldini-Valeriani di Bologna, sotto la guida di Alessandro Cervellati e Francesco Fantuzzi), inizia ben prima dei vent’anni a lavorare come di- segnatore. Dopo aver portato a maturazione le proprie capacità pittoriche, tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, all’Accademia di Belle Arti (prima a Düsseldorf e poi a Bologna), le mette al servizio della grafica, lavorando per trent’anni nell’Amministrazione Pubblica del capoluogo emiliano, dove ancora vive. Collabora per alcuni anni come illustratore con la rivista “Magazine” settimanale della Gazzetta dello Sport, senza abbandonare però mai la pittura, in particolare l’acquerello, e anzi, con il passare degli anni, l’arricchisce di vecchi e nuovi incontri. Nascono così molte del- le sue ultime mostre in Italia e all’estero: tra le altre si possono ricordare quelle sulla sua montagna (il Trentino di Fai della Paganella) e sui suoi uomini (101 ritratti che fanno parte della sto- ria di Claudio Pesci), quelle sulle acque dell’Appennino emiliano e sulle memorie segnate nelle pietre delle trincee del Carso, su Fausto Coppi e la sua terra e Fleurs, omaggio alle donne della sua città e di tutto il mondo, in- fine ultima e non ultima questa dedicata agli emigranti di ieri e di oggi.
Gratuito con prenotazione su Eventbrite
Info evento
- Mostra accompagnata dall'autore
- Con accompagnatore di media montagna
- Aperta per tutta la durata del Festival