Addio giovinezza

Teatro

Compagnia Corrado Abbati
operetta di Giuseppe Pietri
con Corrado Abbati
adattamento e regia di Corrado Abbati

Per il teatro italiano il periodo che precede la Grande Guerra fu un momento di intenso fervore. Dai palcoscenici saliva il tragico grido della dannunziana Figlia di Jorio. Giacosa in Come le foglie componeva il quadro di una società borghese condizionata dal danaro; Verga tracciava la sua opera nel solco del verismo: Marinetti lanciava i suoi proclami futuristi e Pirandello dava alle scene le sue prime opere. Momento dunque di straordinario vitalismo della drammaturgia italiana: un campo fiorito in mezzo al quale spunta improvvisa e profumata la primula selvatica di Addio giovinezza. È il febbraio del 1911, è successo grandissimo immediato e da allora la vicenda del giovane Mario, dell’innamorata Dorina e del buffo Leone sono entrate nel bagaglio dei dolci ricordi del pubblico italiano, perché il tema degli anni verdi, dei primi amori e delle non dimenticate spensieratezze, rimane un tema segreto del cuore. Tema ripreso durante tutto il secolo dalle tante edizioni filmate di Addio giovinezza: nel 1913 con Lydia Quaranta, nel 1927 con la regia di Augusto Gemina, nel 1940 il famoso film con Clara Calamai e Carlo Campanini, nel 1959 la prima edizione televisiva con Arturo Testa che aveva appena vinto il Festival di Sanremo con la canzone “Io sono il vento” ed ancora l’altra edizione televisiva del 1968 curata da Giuseppe Patroni Griffi con Gigliola Cinquetti, Nino Castelnuovo e Ornella Vanoni. Un tema, dunque che ancora oggi, a quasi cento
anni di distanza, continua ad affascinare e che in questa edizione, che Corrado Abbati firma per la prima volta, vuole mettere in luce la gioia dei giovani e quanta forza ci sia nella loro spensieratezza.
Un’edizione voluta sincera così come era nelle intenzioni dei giovani autori Camasio ed Oxilia e dall’altrettanto giovane compositore Giuseppe Pietri. Così Abbati ha preso sottobraccio Mario, Dorina, Leone e gli altri compagnia, li ha stanati dalle loro camere in affitto e li ha portati sul palcoscenico a giocare. Anche Elena, la donna misteriosa e fatale, sta al gioco e illumina di spumeggiante sensualità la fresca armonia di questo lavoro e Abbati ha riservato
a lei, alle sue esibizioni sul palcoscenico e nella penombra del Teatro Carignano, i tanti quadri spettacolari di questo brillante e moderno adattamento. Addio giovinezza è un’operetta importantissima nella storia di questo genere perché indicò la strada di quella che sarebbe stata la “via italiana” dell’operetta: un’operetta che, lasciati oltralpe i lussuosi saloni stracolmi di ciarpame quotidiano, creando dunque l’operetta del “verosimile”. Un passo dunque cruciale che non poteva mancare nelle scelte della Compagnia diretta
da Corrado Abbati, da sempre attenta a proposte dal taglio non banale e volte a recuperare con serietà ed entusiasmo i tanti capolavori del repertorio operettistico.

Informazioni sulla prevendita

Prevendita biglietti:
Sportelli delle Casse Rurali Trentine dal 22 novembre fino al giorno dello spettacolo
Al Palazzo dei Congressi, la stessa sera dello spettacolo, dalle ore 20.00


organizzazione: Comune di Riva del Garda Assessorato alla Cultura - Coordinamento Teatrale Trentino