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Ispirato a racconti e aforismi di Charles Bukowski
regia di Rocco Sestito
scenografia di Giulia Frizzera
musiche eseguite dal vivo da Barbara Bernardinatti (voce e armonica) e Luisa Lagati (chitarra e voce)
con Gabriele Penner, Alessio Dalla Costa, Carlo Curcio, Fulvio Medeot, Marco Berlanda, Veronica Merighi, Simona Buffa

Ispirato a racconti, poesie e aforismi di Charles Bukowski, lo scrittore americano che più di tutti ha dato una interpretazione caustica e corrosiva del cosiddetto Sogno Americano. La pièce è ambientata negli USA in un particolare momento storico: la fine degli Anni Sessanta, durante la Guerra del Vietnam. Nonostante la precisa collocazione, la storia che viene presentata non è assolutamente lontana dalla realtà attuale. Nasce forse dal famoso motto "finché c’è guerra c’è speranza".
La scelta operata da Rocco Sestito nella messinscena è tutta originale: viene presentata una situazione decisamente sopra le righe, in coerenza con quell’umorismo e quella capacità di derisione e di deformazione che sono tipiche di Bukowski.
L’idea sottesa è quasi quella di un fumetto, di personaggi al limite della realtà, ma proprio per questo così veri, portatori di un’assurdità e una ferocia che solo nel surreale possono consegnare un messaggio veritiero.
La scelta scenografica di mostrare una grande televisione e una macchina che ricorda una lavatrice, nonché la scena in cui vengono riproposti dei televenditori pone poi l’attenzione, in modo irriverente e divertente, sul Consumismo e le sue deviazioni.