Alberto Sordi. Un attore grande grande
Madonna di Campiglio rende un nuovo omaggio al Cinema con una mostra che - tra luglio e settembre - verrà presentata al pubblico e agli ospiti della località turistica trentina. Questa volta si è scelto un artista che come pochi ha saputo raccontare l'Italia della seconda metà del Novecento: Alberto Sordi.
L'attore e regista romano, recentemente scomparso, è indicato, a ragione, come il protagonista assoluto della commedia all'italiana. Attivo sui set cinematografici - con una proficua e parallela presenza nell'avanspettacolo e nella rivista - sin dalla fine degli anni Trenta, Sordi raggiunge l'apice di una prestigiosa carriera già alla metà degli anni Cinquanta al seguito del suo primo grande successo con Un americano a Roma di Steno (1954) e dopo aver lavorato con Fellini ne I vitelloni (1953). La mimica degli atteggiamenti e delle espressioni, l'ironia, il grottesco, la fantasia, gli per- mettono di creare una galleria di ritratti indimenticabili, attraverso i quali approfondisce gloria e miserie, arti e mestieri, "Vizi e virtù degli italiani. Il suo cinema entra così nel vivo della società, quasi a poter sostenere che, attraverso le sue interpretazioni, la realtà diventa cinema. La connotazione sociale del Paese - grazie anche alle brillanti sceneggiature di Rodolfo Sonego - è tracciata come in una mappa dove satira e estro caricaturale divengono capisaldi per la creazione di un vero e proprio genere. Negli anni Sessanta e Settanta si consolida definitiva mente il successo di pubblico e di critica. Nel 1979 la Rete Due della Rai manda in onda la serie «Alberto Sordi. Storia di un italiano», in cui l'attore sviluppa una sorta di storia d'Italia, attingendo immagini dai suoi film e dal repertorio storico.
Una vita dedicata al Cinema che nel contempo ha scandito quarant'anni di storia del popolo italiano. Alberto Sordi ha lavorato con tutti i più grandi registi italiani, affrontando egli stesso dal 1965 questo ruolo. Centocinquanta i film realizzati nella lunghissima carriera premiata nel 199 5 con il Leone d'oro al Festival del Cinema di Venezia. Indimenticabili inoltre, la sua presenza nei programmi radiofonici alla fine degli anni Quaranta, quando inventa i personaggi di Mario Pio e Conte Claro, e le apparizioni televisive degli anni Sessanta (al fianco di Mina e delle gemelle Kessler) diventati ormai pezzi da antologia, fondamentali prove di bravura che ne hanno determinato la straordinaria popolarità.
Qualcuno ha ricordato un suo grande merito citandolo come «la prima persona che ha fatto sorridere dopo il dramma della guerra». A lui, come uomo e come attore, è dedicato l'omaggio della mostra di Madonna di Campiglio.
L'esposizione - pur considerando Ia vastità della filmografia di Sordi - ripercorre l'intera carriera professionale. Oltre cinquant'anni di cinema sono presentati al pubblico attraverso i materiali iconografici dei film (manifesti, fotobuste, locandine) alternati a documenti d'epoca: fotografie di scena, colonne sonore, costumi, riviste, bozzetti originali firmati dai grandi cartellonisti di scuola italiana(Renato Casaro, Enrico De Seto, Giuliano Nistri, Sandro Simeoni
) che hanno reso celebri le pellicole dell'attore romano anche attraverso le «immagini di carta» realizzate per promuovere e pubblicizzare i film. La mostra è accompagnata da un catalogo edito per l'occasione. Il volume, con saggi critici sull'attore, riporta l'intera filmografia di Alberto Sordi corredata da immagini perlopiù inedite.
Il 12 luglio è in programma un concerto di musiche tratte dalle colonne sonore, molte delle quali opera del maestro Piero Piccioni, diretto da Mauro Maur.
Dal 17 luglio al 28 agosto è prevista una rassegna cinematografica che offrirà la possibilità di rivedere alcune delle più importanti pellicole dell'attore romano:
il 17 luglio I Vitelloni di Federico Fellini (1953)
il 21 luglio Un Giorno in Pretura di Steno (1954)
il 31 luglio La Grande Guerra di Mario Monicelli (1959)
il 7 agosto Il marchese del Grillo di Mario Monicelli (1981)
il 21 agosto Lo scopone scientifico di Luigi Comencini (1972)
il 28 agosto Una vita difficile di Dino Risi (1961)
organizzazione: APT Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena - Assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento - Comune di Pinzolo - Trentino spa