Alcide Degasperi. Un europeo venuto dal futuro
È un ritorno nel "suo" Trentino, attraverso documenti e immagini, accompagnato da testimonianze importanti, quello che la Fondazione Alcide De Gasperi e la Provincia autonoma di Trento propongono, a cinquant'anni dalla scomparsa, con la mostra allestita - dal 7 aprile al 25 maggio - al Castello del Buonconsiglio di Trento. Mostra che ripercorre, dopo le tappe di Roma e Milano, la vita dello statista trentino, attraverso gli aspetti salienti delle sue opere, i brani tratti dai suoi scritti, discorsi, lettere e da numerosi documenti, fotografie e oggetti. L'esposizione comprende anche schede storico-politiche esplicative, brevi biografie dei personaggi politici del tempo, dà pareri, giudizi e commenti: approfondimenti di politici, storici, economisti, oltre alla corrispondenza con i familiari, che coinvolgono sia Degasperi come persona che il suo operato.
In particolare, la mostra mette in evidenza lo stretto legame tra i concetti di autonomia, democrazia ed europeismo con i valori e il senso dello Stato, attraverso lo sviluppo di alcuni momenti centrali della vita dello statista: la spiritualità e l'importanza della famiglia; la sintesi dei valori del cristianesimo e della politica; i rapporti tra il Partito Popolare e la Democrazia Cristiana e la Chiesa, l'antifascismo e l'antitotalitarismo; la concezione dello Stato, del sociale e del lavoro in politica interna e del federalismo nella politica europea.
L'esposizione, un percorso itinerante all'Italia e all'estero, si inserisce nel programma di celebrazioni, aperte ufficialmente a Roma, con la stessa mostra, a cui seguono manifestazioni culturali fino alla fine del 2005, che hanno l'obiettivo di illustrare la personalità di Alcide Degasperi, dotato di grande visione politica e unanimemente riconosciuto come uno degli ideatori e pioneri del processo di Unità Europea. Presidente della prima Assemblea Parlamentare Comune creata con l'Alta Autorità ; del Carbone e dell'Acciaio (CECA); strenuo propugnatore - in ogni sede internazionale - della pace nella sicurezza e della cooperazione tra i popoli; in particolare va ricordato il ruolo essenziale svolto da Degasperi - a nome della nuova Italia democratica - per la creazione dell' Alleanza Atlantica.
Ampio risalto è dato anche alla figura del leader democratico, Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri nella seconda metà del secolo scorso: una guida della ricostruzione politica e civile dell'Italia che ha avviato le prime coraggiose riforme economico-sociali, in un ambito di garantite libertà democratiche, riconquistate dopo la dittatura e il devastante conflitto mondiale.
La mostra "Alcide De Gasperi. Un europeo venuto dal futuro" al Castello del Buonconsiglio di Trento ripropone, dal 7 aprile al 25 maggio 2004, l'esposizione organizzata dalla Fondazione Alcide De Gasperi con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento.
Comitato curatore della mostra di Trento: Signora Maria Romana De Gasperi, Aldo De Matteo, Luigi Ballini, Armando Vadagnini, Michelangelo Lupo, Tarcisio Andreolli, Gianni Faustini, Franco Marzatico.
Catalogo: Rubbettino
Il Museo storico, per conto della P.A.T. e del Comitato per le celebrazioni degasperiane, propone alla cittadinanza e al mondo della scuola un servizio di visite guidate alla mostra. Ha dunque predisposto un percorso guidato di visita rivolto a gruppi (min. 10, max 20 persone) che permetta di offrire una chiave di lettura per ripercorrere la storia trentina e italiana dal 1881 al 1954 attraverso la vicenda autobiografica di Alcide De Gasperi.
Le visite guidate sono gratuite e si svolgeranno nel periodo dal 15 aprile al 25 maggio, tutti i giorni escluso il lunedì, con orario dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle 14.00 alle 17.30. La durata del percorso è di circa un'ora e mezza
Per la prenotazione delle visite e informazioni: 0461/230482
Le sezioni della mostra
L'impegno giovanile politico e culturale
L'adolescenza e soprattutto il periodo dell'Università furono decisivi per la formazione umana e politica degasperiana: vi si rintracciano l'avversione alla propaganda nazionalistica; la sua sensibilità per la questione sociale, ispirata alla enciclica Rerum Novarum di Leone XIII; il rifiuto di ogni radicalismo in politica; la sua tendenza a cogliere le questioni essenziali; un atteggiamento pragmatico e possibilista che non era mai rinuncia ai principi né passiva acquiescenza agli eventi, ma attenzione ai programmi concreti.
Il Parlamento austriaco
A Vienna, Degasperi continuò il suo impegno per difendere l'identità italiana del Trentino e i suoi valori, per l'istituzione di una Facoltà giuridica ed economica di lingua italiana nell'Università nella capitale dell'Impero, per tutelare gli interessi della gente della sua terra.
Negli anni del conflitto, quando il Parlamento di Vienna rimase chiuso - dal 25 luglio 1914 al 30 maggio 1917 - l'attività di De Gasperi fu caratterizzata dall'intransigente opposizione ad ogni forma di "germanizzazione".
La crisi dello Stato liberale e l'avvento del fascismo
L'ascesa al potere di Mussolini, il 28 ottobre 1922, fu favorita dall'incertezza e dalle divisioni della classe dirigente liberale. "Bisogna tener fermo fino alla fine", sostenne Degasperi nell'ultimo congresso del Partito Popolare, svoltosi a Roma dal 28 al 30 giugno 1925. "Ecco il nostro compito, la nostra battaglia. Non la si può evitare senza venire accusati dai contemporanei e dalla storia di diserzione".
La seconda guerra mondiale
Già nel 1925 il fascismo diventa dittatura a viso aperto: limitazione della libertà di stampa e scioglimento di partiti e sindacati che non fossero fascisti. Nel 1927 Degasperi venne arrestato e accusato di " tentato espatrio clandestino".
La fondazione della DC e la liberazione di Roma
Nella notte tra il 24 e il 25 luglio, Mussolini venne arrestato per ordine del Re. Degasperi riuscì con la Democrazia Cristiana, fondata fra il ' 42 e il '43, a garantire l'unità politica dei cattolici, ad inserirli nello stato democratico e a farli diventare i più importanti garanti di un sistema pluralista.
Dalla liberazione d'Italia alla Costituente
Nell'immediato dopoguerra prevalse l'attesa di mutamenti profondi nella vita civile e nelle istituzioni. Dopo un ministero guidato da Ferruccio Parri, la carica di Presidente del Consiglio passò a Degasperi. Per la prima volta l'esponente di un partito di massa assumeva la guida del paese. Degasperi presiedette anche un secondo ministero, il cui programma si riassumeva in due punti principali: continuazione dell'opera di ricostruzione del paese e di riattivazione della sua economia e controllo dell'ordine pubblico.
Gli anni del centrismo e le ultime battaglie
Le elezioni del 18 aprile 1948 segnarono la schiacciante vittoria della DC, che ottenne il 48,5% dei voti e la maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati. La proposta politica di Degasperi fu caratterizzata dall'alleanza tra cattolici democratici e laici, tra Democrazia Cristiana, Partito Liberale, Partito Repubblicano e Partito Socialista dei Lavoratori d'Italia (PSDI, dal 1952).
La costruzione dell'Europa unita costituì poi, all'inizio degli anni '50, l'obiettivo più importante della politica estera di Degasperi.
Trento e il Trentino
In omaggio alla terra che ospita la mostra, viene inaugurata una nuova sezione espositiva che contiene una serie di riferimenti storici (e documenti anche inediti) ai rapporti intercorsi tra Degasperi e il Trentino: l'obiettivo principale è quello di far risaltare l'impegno politico dello statista e i continui contatti, politici e familiari, con la terra che gli diede i natali e che Degasperi portò in cuore fino all'ultimo.