Aleksander Romanovksy (pianoforte)

Musica classica

Matinees in casa Mozart

Aleksander Romanovksy – Pianoforte
1° Premio Concorso Internazionale “Ferruccio Busoni” 2001

PROGRAMMA
LUDVIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)
33 variazioni su un tema di Diabelli

Note al programma
A parte le Bagatelle op. 126, le “33 Variazioni su un tema di Diabelli” op 120 sono l’ultima opera per pianoforte di Beethoven e possono essere considerate il suo testamento pianistico.
Diabelli aveva offerto a Beethoven 80 ducati per sei o sette variazioni. Il compositore dapprima aveva declinato l’invito giudicando il tema proposto da Diabelli “una vera Rosalia” (ossia, una povera melodia). Successivamente però, spinto dalla necessità economica, aveva deciso di accettare.
Una volta iniziato il lavoro, nel giugno 1819, Beethoven vi si dedicò con insolito piacere e con sempre maggiore interesse. Concepì la maggior parte delle Variazioni nel 1822 (il prodigioso anno che vide la composizione di capolavori come la “Missa Solemnis”, l’ultimo tempo dell’op. 110, l’op. 111, l’Ouverture op. 124), e finalmente nel 1823 consegnò all’Editore un corposo ciclo di ben 33 variazioni.
In quegli anni della sua ricerca, Beethoven aveva sempre più spesso delegato alla variazione il compito di esprimere i messaggi più profondi e segreti (Sonate op. 109 e op. 111, Quartetto op. 127 e la “Nona”). In quest’opera, il compositore si prefigge di combinare le tecniche della variazione tradizionale (basata sull’ornamentazione) e della variazione “amplificata”, le strutture contrappuntistiche di derivazione bachiana e i procedimenti adottati da Mozart, oltre naturalmente a quelli nati dalla propria esperienza.
Queste variazioni mettono in atto ogni risorsa tecnico-formale del pianoforte e offrono infinite prospettive: scopriamo infatti un tenero Ländler idealizzato (n. 3), un vero Scherzo (n. 5), particolari coloriti armonici nelle variazioni con accordi di settima diminuita, figure geometriche ad incastro perfetto (n. 6, n. 21, n. 26), una fuga chiara e razionale (n. 32), fino al Minuetto (n. 33), colmo di stupefatta beatitudine e illuminato da astratte sonorità, che chiude con serenità il lungo cammino.
Tra tutte si distingue la variazione n. 20, la cosiddetta “Sfinge”, la più ermetica e allucinante pagina che Beethoven abbia mai scritto
Su un motivo musicalmente inesistente, nasce così un monumento di prodigiosa complessità, che abbraccia lo sconvolgente universo della fantasia e dell’invenzione beethoveniana. Un’opera in cui gli estremi si toccano, dove l’elemento terreno e il sublime si danno la mano, dove il moto perpetuo convive con la staticità, dove la sintesi costruttiva si dissolve in frammenti quasi immateriali.
(a cura di Marvi Zanoni)

Aleksander Romanovsky
"Romanovsky è un giovane di grande talento. Del suo panismo si sentirà molto parlare."
Carlo Maria Giulini

“Una nobile espressività unita ad una tecnica stupefacente, alla poesia e alla sensibilità”: così la critica e la stampa internazionale descrivono il modo di suonare di Alexander Romanovsky. Nato in Ucraina nel 1984, ha dimostrato uno straordinario talento in età precocissima. A undici anni suonava già con Vladimir Spivakov ed i Virtuosi di Mosca con i quali si è recato in tournée a Mosca, Kiev, negli Stati Baltici ed in Francia. A tredici anni si è trasferito in Italia per studiare con M° Leonid Margarius, all’Accademia Pianistica di Imola. Nel 1999 è stato nominato "ad Honoris causa" Accademico della Regia Accademia Filarmonica di Bologna per la sua interpretazione delle Variazioni Goldberg. Prima di lui, a soli quindici anni, hanno ricevuto questo titolo solo W. A. Mozart e G. Rossini. Al 2000 risale la sua prima tournée in Giappone, dove è stato protagonista di numerosi e apprezzati recitals a Yokohama, Osaka, Okinawa ed altre città.
Alexander Romanovsky ha attirato l’attenzione internazionale su di sé nel 2001, vincendo a soli diciassette anni il prestigioso Concorso “F. Busoni” di Bolzano. Gli anni successivi lo hanno visto apparire in decine di concerti nelle più importanti sale italiane ed europee. Nonostante sia solo agli inizi di una carriera internazionale, è già stato ospite di importanti festival Internazionali come La Roque d’Anthéron (2005 e 2006) in Francia, Klavier Festival Ruhr in Germania (2002), Chopin Piano Festival in Duzhniki in Polonia (2003), Festival Pianistico Internazionale “A.B. Michelangeli” di Brescia e Bergamo (2003, 2005, 2006).
Nel settembre 2007 è stato invitato a suonare a Castel Gandolfo in occasione del 110° anniversario del Papa Paolo VI alla presenza del Papa Benedetto XVI.
Il mese scorso (ottobre 2007) è uscito il suo primo CD per DECCA dedicato a Schumann e Brahms.


organizzazione: Associazione Mozart Italia