All - Yann Tiersen
ALL è il decimo album in studio dell’artista bretone, uscito nel febbraio 2019 su Mute Records, e anticipato dal singolo “Pell”. In “Pell”, brano scritto come ninna nanna per il figlio, Tiersen sottolinea una delle tematiche più importanti dell’album, la connessione dell’uomo con la natura.
Tiersen stesso spiega, “Volevamo raccontargli quest’isola, vivere in questa comunità con tutta questa natura. ‘Pell’ significa ‘lontano’ e le persone potrebbero affermare che siamo disconnessi dalla civiltà, ma penso che sia l’opposto.”
ALL è il primo album ad essere registrato presso The Eskal, il nuovo studio di Tiersen, nonchè centro sociale, costruito in una discoteca abbandonata sull’isola di Ushant, una piccola isola nel mare Celtico, tra la Bretagna e la Cornovaglia, la casa di Tiersen negli ultimi 10 anni.
L’album, mixato e co-prodotto da Gareth Jones, segue le tematiche sull’ambiente e sulla connessione con la natura, precedentemente esplorate in EUSA, aggiungendo registrazioni con la tecnica del field recording provenienti dalla Bretagna, dal Devon e dall’aeroporto di Tempelhof a Berlino provenienti dalla Bretagna, dal Devon e dall’aeroporto di Tempelhof a Berlino (in “Tempelhof”).
In “Usal Road” Tiersen è tornato sulla Lost Coast della California, un luogo particolarmente significativo per lui. Qui infatti un puma lo ha inseguito nel 2014: un fatto che gli ha ispirato una profonda riflessione riguardo il nostro umile ruolo all’interno della natura. Prevalentemente cantato in bretone, l’album vede la partecipazione di numerose voci: Anna von Hausswolff presta la sua voce in “KOAD”, mentre Ólavur Jákupsson collabora in “Erc’h” e il cantauore bretone Denez Prigent in “Gwennilied”, oltre a Emilie Tiersen e Gaëlle Kerrien.
YANN TIERSEN (Brest, Francia 1970)
Yann Tiersen è nato a Brest, dipartimento del Finistére, in Bretagna, nel 1970. Ha iniziato a studiare pianoforte a quattro anni e violino a sei ed ha avuto una iniziale formazione classica, frequentando diverse accademie musicali. Nel 1983, all’età di tredici anni, ha rotto il violino, comperato una chitarra elettrica e formato una rock band, influenzato dall’esperienza musicale punk dei primi anni Ottanta.
Pochi anni dopo, sciolta la band, Tiersen riprende gli strumenti della sua infanzia, arricchiti da suoni di sintetizzatore, campionatore e drum machine. E’ una contaminazione che mantiene nella sua esperienza di compositore, ove aggiunge al suono del pianoforte altre sonorità, derivanti da tastiere, pianole, sintetizzatori, ma anche fisarmoniche, strumenti a corda o a fiato, suoni prodotti da apparecchiature elettroniche o meccaniche disparate – leslie, macchine da scrivere, carillons, stoviglie – e anche suoni ambientali.
Produce il primo album nel 1995 (Le Valse de Monstres) ed il secondo nell’anno successivo (Rue de cascades), ma solo con il terzo, nel 1997, “Le Phare”, raggiunge la notorietà in Francia. Con la colonna sonora del film “Il favoloso mondo di Amélie”, nel 2001, giunge quindi la fama internazionale. Da qui seguono diversi album di successo (L’Absente – 2001; Le Retrouvailles – 2005; Dust Lane – 2010; Skyline – 2011; Eusa – 2016) ed anche altre colonne sonore (fra cui: “Good Bye, Lenin” di Wolfgang Becker - 2003; “Tabarly” di Pierre Marcel - 2008), che consacrano l’artista come uno dei compositori contemporanei più interessanti del panorama internazionale.
Fra i riferimenti musicali che la critica riconosce alla base della sua ispirazione, vengono citati più frequentemente i compositori Erik Satie e Fredric Chopin, ma anche i contemporanei Philip Glass e Michael Nyman. Dalla realizzazione dell’album Le Phare, nel 1998, Tiersen ha un legame fortissimo con la Bretagna, ed in particolare con l’isola di Ouessant (Eusa, in lingua bretone): in questa terra così aspra e naturale, l’artista vive e lavora dedi- cando attenzione alla lingua e alla cultura tradizionali. Ha collaborato anche con numerosi musicisti bretoni, fra cui Ronan Le Bars e Christophe Miossec.