Alla ricerca delle menti perdute: viaggi nell'istituzione manicomiale

Mostra

Mostra parte del progetto «Alla ricerca delle menti perdute: viaggi nell'istituzione manicomiale»
In mostra fotografie, oggetti, documenti e opere di Bruno Caruso, Carlo Girardi, Guido Polo, Gino Sandri, Remo Wolf, Carlo Zinelli

Alla ricerca delle menti perdute: viaggi nell’istituzione manicomiale è prima tutto il titolo di un progetto sulla storia della scienza e dell’assistenza psichiatriche promosso dal Museo storico in Trento in collaborazione con l’Università degli studi di Trento. Nel 2003, venticinquesimo anniversario dell’approvazione della cosiddetta legge Basaglia (la n. 180 del 13 maggio 1978), esso vivrà il suo momento di maggior visibilità grazie alla mostra ospitata dal 31 ottobre al 7 dicembre presso lo spazio Foyer del Centro servizi culturali del Santa Chiara e al fitto programma di iniziative al cui interno sono previsti numerosi incontri pubblici, proiezioni cinematografiche, seminari di studio e presentazioni di nuove pubblicazioni.
I temi guida sono i luoghi, le persone e le azioni che hanno contribuito nel corso dei secoli, fra il XVIII e il XX, a dar forma a quel variegato universo identificato con il termine di manicomio prima e di ospedale psichiatrico successivamente, ossia a una struttura pensata, realizzata e organizzata con il precipuo scopo di accogliere, custodire e assistere i cosiddetti malati di mente. La prospettiva che anima questo progetto è pertanto la storia di tanti spazi e individui uniti insieme, ma che può assumere ad emblema, per il contesto territoriale di riferimento del progetto stesso, il manicomio di Pergine Valsugana. In questa struttura, aperta nel 1882 e definitivamente chiusa solo nel 2002, sono transitate decine di migliaia di esistenze fra loro diverse nelle vicende personali, ma simili nei percorsi interni all’istituto, nella quotidianità imposta, nell'incontro con gli altri ricoverati, con il personale medico e paramedico; simili anche nell'incontro/scontro con la comunità ospite esterna la cui dinamica si ripropone ancor oggi lì dove è aperto il dibattito sul recupero e il riuso delle strutture dismesse.
Anche la mostra tenta di offrire alcuni spunti di lettura per muoversi all’interno di questa complessa e articolata problematica. Allo stesso tempo, tuttavia, intende lasciare concreta testimonianza del lavoro che il Museo storico in Trento, l’Università degli studi e le tante realtà che hanno offerto il proprio contributo, hanno intrapreso negli anni di sviluppo dell’intero progetto. La speranza è che il cammino fin qui percorso non s’interrompa bruscamente e che quanto prodotto in questi anni possa continuare anche in futuro a dare i propri frutti attraverso la promozione di nuove ricerche e l’attivazione di sensibilità intorno ai tanti volti di questa nostra storia sovente rimossa.

Mostra e catalogo a cura di Rodolfo Taiani
Coordinamento scientifico: Casimira Grandi, Rodolfo Taiani
Coordinamento organizzativo: Patrizia Marchesoni
Progetto espositivo: Claudio Battisti - Massimo Scartezzini - Marco Brunelli
Collaborazione tecnica: Massimo Nicolussi - Alessandro Pedrotti - Caterina Tomasi
Allestimenti: Verbaservice - Winsport


organizzazione: Museo Storico in Trento - P.A.T. Assessorato Politiche Sociali e Salute, Assessorato Istruzione, Formazione Professionale e Cultura