Alla tavola del Cardinale: l'alchimia dei 4 elementi
Dicastelincastello
Una serata da trascorrere nella sontuosa cornice di Castel Thun con spettacoli e animazioni chiamati ad arricchire un gustoso menu. E' l'originale proposta della rassegna «dicastelincastello», promossa dal Servizio Attività Culturali della Provincia autonoma di Trento e curata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con Museo Castello del Buonconsiglio e Coordinamento Teatrale Trentino.
Venerdì 8 agosto nel maniero della Valle di Non sarà possibile sedersi «Alla tavola del cardinale» e assistere alla riproposizione di una festa di corte. Il pubblico che interverrà alla serata potrà prendere posto accanto a dame e cavalieri in costume d'epoca e assistere, in loro compagnia, alle esibizioni di spadaccini, musici e giocolieri.
A rendere frizzante l'atmosfera penseranno i Clerici Vagantes, un gruppo di giullari che propone uno spettacolo comico e goliardico arricchito da molte e diverse abilità: suonano (chitarra moresca, piffero e tamburi), cantano, sono giocolieri e sputafuoco, montano e smontano trampoli in un batter d'occhio e, grazie all'utilizzo di pupazzi con le loro stesse facce, sorprendono gli spettatori con improvvise magie. Condendo il tutto con rime, pantomime e parodie. Fra i tavoli del banchetto si andranno a insinuare anche gli attori della Compagnia Alchymia che presenterà uno spettacolo improvvisato, fatto di alcuni esperimenti chimici apparentemente banali, ma corredati da altrettanto improvvisato umorismo espresso in un latino più che maccheronico. Un'esibizione strana e curiosa, il cui aspetto più interessante è costituito dalla semplicità e, se vogliamo, dall'incoscienza dei componenti del gruppo, che mai si sono allontanati nei loro spettacoli dal puro spirito del divertimento. Faranno invece decisamente sul serio (o fingeranno di farlo) gli spadaccini dell'Accademia Cangrande della Scala, che daranno vita, fra i tavoli, a improvvisati duelli all'arma bianca.
Sarà, insomma, un sogno di una notte di mezza estate, reso curioso e intrigante anche dalle pratiche illusionistiche di un frate mago , alle prese con l'alchimia dei quattro elementi.
Alla componente gastronomica penseranno i maestri cucinieri della trattoria Al Lago di Ton che allestiranno un gustoso menu comprendente salumi e formaggi del contado, stincotto di porcho con fagioli e cotiche, zuppa d'orzo con verdure e robe dulze. Il tutto annaffiato da vino bianco e vermiglio.
Si potrà assistere agli spettacoli, che avranno inizio alle 19,00 e si protrarranno fino alla mezzanotte, acquistando il biglietto d'ingresso al Castello (costo di 5 euro ridotto 3 euro). Sono escluse, ovviamente, pietanze e bevande che dovranno essere pagate a parte.
Ingresso: acquisto diretto al Castello - intero 5,00; ridotto 3,00 (escluse pietanze e bevande)
La cucina è a cura della Trattoria al Lago di Ton
A cura del Centro Servizi Culturali S. Chiara
Info, prezzi e prevendite:
da lunedì a sabato dalle 15.00 alle 18.00
N° verde 800-013952 / 0461-213834
www.csc.tn.it
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CASTEL THUN
Orari: tutti i giorni tranne lunedì 10.00-18.00
lunedì di agosto aperto
Ingresso: 6 euro
Ton - Via Castel Thun
Tel. 0461 657816
www.buonconsiglio.it
Castel Thun viene citato per la prima volta in un atto vescovile del 1258, relativo al conferimento del dosso di Belvesino alla famiglia Thun. La concessione prevedeva il diritto di costruire un castello che prese il nome dal luogo in cui venne edificato. Il nucleo originario del castello, datato alla metà del XIII secolo, era costituito da un mastio probabilmente racchiuso da una palizzata in legno. Nei secoli successivi la struttura fu interessata da continui ampliamenti e migliorie, che la trasformarono da modesto fortilizio a grandiosa residenza. Nel corso del Trecento furono costruiti diversi fabbricati allinterno della cinta, a ridosso della muratura stessa. Nel Cinquecento la parte residenziale fu sopraelevata e abbellita sulla scia del rinnovamento architettonico e artistico, di gusto rinascimentale, promosso dal principe vescovo Bernardo Cles (1514-1539). Anche gli apparati difensivi furono completamente ridefiniti nel corso del XVI secolo e in quello successivo. Gli ultimi importanti interventi architettonici si ebbero nel Settecento; fu attuata una regolarizzazione generale del palazzo mediante il livellamento dei piani, secondo il gusto del tempo. Molte superfici esterne furono intonacate per creare un senso di omogeneità nella costruzione. Le invasioni napoleoniche segnarono profondamente il castello, che venne saccheggiato e spogliato di gran parte degli arredi. Con la fine del principato vescovile (1803) la famiglia perse i proventi delle rendite ecclesiastiche; il loro generoso mecenatismo, unito agli investimenti sbagliati di Matteo II Thun (1813- 1892), rese irreversibile il tracollo finanziario. Nel 1926 i proprietari furono costretti alla vendita del castello, che venne acquistato dal ramo boemo della famiglia Thun, gli Hohenstein. Questi lo abitarono fino al 1985 quando il conte Zdenko, ultimo discendente, morì senza lasciare eredi. Nel 1992 il castello fu acquisito dalla Provincia autonoma di Trento, che lo ha aperto al pubblico nel 2010, dopo un impegnativo restauro. Castel Thun rappresenta una delle più prestigiose residenze trentine, con oltre 150 stanze che conservano gli arredi originali delle diverse epoche.