Amare foglie

Teatro

Stagione di prosa di Riva del Garda, Arco e Nago-Torbole 2013/2014

Teatrincorso
Amare Foglie
testo e regia Elena R. Marino
con Carlo Bernard, Tiziano Chiogna, Lara Finadri, Silvia Furlan, Irma Griso, Giorgio Guzzetta, Giovanni Paternoster, Elisa Pinna

Nato da una ricerca su documenti e vive testimonianze, lo spettacolo ricostruisce la memoria di un'attività che ha profondamente segnato la Vallagarina e, nello specifico, la zona di Mori: la coltivazione e la preparazione del tabacco affidata prevalentemente a manodopera femminile, le tabacchine.
Nel percorso che dagli anni '20 e '30 porta fino al termine degli anni '60, si possono leggere capitoli importanti della storia del lavoro e delle condizioni dei lavoratori in Italia: l'immigrazione stagionale, la mancanza di tutela del lavoro femminile, la controversa conquista di consapevolezza sindacale.
Ripercorrano i ricordi, lo spettacolo conduce il pubblico, fra un sorriso e una riflessione, dalla contemporaneità al passato e poi di nuovo ai nostri giorni, per recuperare il senso forte di una memoria che è sempre anche interrogazione su quanto stiamo vivendo nel presente.

Legata ad antiche tradizioni locali, la coltivazione e la lavorazione del tabacco impiegava nelle «masere» soprattutto manodopera femminile: le tabacchine. Diversamente dalle vicende delle tabacchine al sud d’Italia, la storia delle tabacchine del Trentino e della zona di Mori risulta peculiare e paradigmatica allo stesso tempo: dagli anni ’20 e ’30, fino al termine degli anni ’60, attraverso le storie delle tabacchine di Mori si possono leggere capitoli importanti della storia del lavoro e delle condizioni dei lavoratori in Italia, ma anche di quella forma di passaggio tra lavoro agricolo e lavoro industriale che è stata rappresentata dalle «masere». L’immigrazione stagionale delle tabacchine provenienti da Pòsina e dal vicentino, le dure condizioni di lavoro, la mancanza di tutela del lavoro femminile, la controversa, quasi impossibile conquista di consapevolezza sindacale, la difficile posizione dei «maseradori», stretti fra i rischi d’impresa e la corruzione di un settore che portò allo scandalo e al processo che vide coinvolti addirittura il direttore del Monopolio Cova, il Ministro delle Finanze Trabucchi e il senatore-tabacchicoltore De Martino…

Infine la posizione di debolezza del tabacchicoltori trentini che, dopo l’avventura della coltivazione del sottogarza (una particolare tipologia di tabacco che richiedeva una modalità di coltivazione in vivai, o semenzai, con le piantine di tabacco parzialmente coperte dai caratteristici teli di garza), vennero messi in ginocchio dalla politica dei prezzi del Monopolio e dall’arrivo delle fabbriche, verso le quali defluirono le lavoratrici del tabacco alla ricerca di migliori condizioni di lavoro e di vita… Tutto questo è il materiale vivo che lo spettacolo porta in scena, lasciando che i protagonisti dicano le loro ragioni, raccontino la loro storia, ripercorrano i loro ricordi, conducendo il pubblico, fra un sorriso e una riflessione, dalla contemporaneità al passato e poi di nuovo ai nostri giorni, per recuperare il senso forte di una memoria che è sempre anche interrogazione su quanto stiamo vivendo nel presente.


organizzazione: Servizio Attività Culturali Intercomunale di Arco e Riva del Garda - Comune di Nago Torbole - Coordinamento Teatrale Trentino