Ambiente Castagno
Mostra dedicata alla sostenibilità del castagno nei suoi vari aspetti, a partire dal suolo, dal sottobosco, dal paesaggio e dalla sua biodiversità
La mostra intende mettere in luce la sostenibilità di questa coltura tradizionale che in Trentino è limitata a poche aree. Nei pannelli illustrativi vengono presentati argomenti quali la fitopatologia, con immagini degli agenti patogeni che da qualche anno minacciano fortemente la produzione di castagne e marroni tipici, e i metodi della lotta biologica. Viene introdotto il tema del cosiddetto "sequestro di carbonio" e il ruolo positivo che la coltivazione del castagno può svolgere per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.
La mostra presenta anche gli utilizzi del castagno in tutte le sue parti, le proprietà terapeutiche e nutrizionali, la sua importanza nella letteratura, la composizione chimica della farina, le ricette.
Le strutture che compongono l’allestimento richiamano la forma delle foglie e dei frutti del castagno e sono realizzate con materiale riciclato e riciclabile quale il cartone. Cinque gli exhibit interattivi creati per l'esposizione, che offrono un approccio ludico e sensoriale ad argomenti piuttosto complessi:
- “Sequestro di carbonio”: un puzzle tridimensionale per costruire una molecola di glucosio a partire dagli atomi di idrogeno, ossigeno e carbonio;
- “Il flipper del carbonio”: un dispositivo a molla con il quale l’utente può lanciare un atomo di carbonio verso due possibili scenari, uno sbagliato e uno virtuoso;
- “Mieli a confronto”: consente di odorare il miele di castagno, di acacia e di altre essenze e di verificarne la diversa colorazione;
- “Farine a confronto”: farina di castagne a confronto con quelle di frumento, patate, granoturco ed altre per trovare le differenze al tatto;
- “Biodiversità arborea”: permette di verificare la durezza dei diversi legni di alberi e arbusti che compongono la vegetazione a castagno.
Completano l’esposizione un diorama, una piccola ma suggestiva ricostruzione dell’ambiente arricchita dagli animali più significativi e dai tre diversi tipi di terreno, filmati, prodotti tipici, un preparato microscopico ed oggetti vari. Per i più piccoli è stato creato un “angolo morbido” a forma di riccio che ricorda i giochi che anni fa si potevano fare all'interno del tipico tronco cavo di castagni secolari.
organizzazione: Provincia autonoma di Trento - Assessorato alle infrastrutture e all’ambiente