Amleto

Teatro

Compagnia del Teatro di Verona
Amleto
di William Shakespeare
con Paolo Valerio, Elena Giusti, Roberto Petruzzelli, Raffaele Spina, Antonia Bertagon, Michele Ghionna
regia Paolo Valerio

"Le domande di Amleto sono la sue gloria o la sua tragedia?" Julian Beck

Qual è il segreto di Amleto, Principe di Danimarca? Perché ad ogni nuovo allestimento la tragedia ci rivela una sua distinta verità? Si può recitare Amleto in abiti moderni ma non si potrebbe mai riscriverlo in chiave moderna, dal momento che il "moderno" è già tutto presente. Lo spettacolo proposto parte infatti da un'originale rilettura della tragedia che si presenta spoglia di tutti i ruoli di secondo piano per concentrarsi su pochi personaggi fondamentali, rendendoli, più che caratteri approfonditi psicologicamente, attori-marionette di una tragedia ordita dal fato e di cui Amleto è assieme esecutore e vittima prescelta. Questa scelta coraggiosa e drastica, se sacrifica da un lato tutta la componente politica del testo shakespeariano, permette di linearizzare la vicenda verso il nucleo essenziale della tragedia. La rabbia di Amleto contro il mondo, e contro se stesso, per I'incapacità di cambiare tutto ciò. Nella follia-saggezza di questa lotta destinata all'insuccesso c'è tuttavia un punto d'arrivo. II sentimento della morte che, comunque cada a finire il duello finale, appare ad Amleto come un orizzonte di pacificazione con se stesso e con la storia. Il senso dello spettacolo, al centro del quale si pone lo sforzo di Amleto, richiama prepotentemente al nostro stesso "tempo fuori sesto" ed è proprio in quest'ottica che si propone una messa in scena scarna, spoglia di ogni decorazione superflua. Rielaborando in chiave contemporanea il concetto di "spazio a più livelli" del teatro elisabettiano, questo spettacolo contamina i generi in una mescolanza di stili, affinché l'impatto dello spettatore sia principalmente emotivo: con una sapiente uso di luce e musica, emergerà la dimensione atemporale e, di conseguenza universale, della condizione di Amleto, superando così anche la difficoltà insita nel rivolgersi ad un pubblico giovane.
Il principe Amleto, erede al trono di Danimarca, vede apparire sugli spalti del castello, lo spettro del re, suo padre, che gli rivela essere stato assassinato dal fratello Claudio, che ha poi sposato la vedova, la regina Gertrude, nonché madre di Amleto. II giovane principe giura vendetta al padre e comincia a simulare la follia per smascherare i responsabili del delitto. Amleto, torturato da dubbie ed irresolutezze, respingerà la fanciulla amata, Ofelia. Interrogherà con crudele accanimento la madre, e, nel corso del colloquio uccide Polonio. Claudio tenterà vanamente di sbarazzarsi di Amleto, mentre Ofelia disperata si è annegata. Suo fratello Laerte, straziato dal dolore e accecato dall'odio contro Amleto per la morte di suo padre Polonio e della giovane sorella, è deciso a vendicarsi, e trama alle spalle di Amleto assieme a re Claudio. II re invita i due giovani a battersi in duello. In realtà la spada di Laerte e il vino da offrire ad Amleto sono stati avvelenati. Amleto ferito, uccide Laerte che gli confessa la verità, e di seguito lo stesso re. Anche la regina muore per aver bevuto il vino destinato al figlio. Morendo Amleto affida all'amico Orazio, unico fedele compagno, l'incarico di narrare la sua storia intessuta di fatalità.

Informazioni sulla prevendita

prevendita in teatro il giorno prima dello spettacolo dalle 18 alle 19


organizzazione: Associazione Amici del Teatro Rosmini