Anabiosis - Visitor - The Waters of Forgetfulness

Tania Pérez-Salas Company Mnemosine (Messico)
Anabiosis - Visitor - The Waters of Forgetfulness
Prima nazionale

L’Italia ancora non conosce gli sviluppi coreutici dell’America Latina. Sporadiche o quasi nulle sono state in questi anni le apparizioni nel nostro paese di compagnie provenienti ad esempio dal Messico o da altre realtà del grande continente latino, eccezione fatta per il Balletto Nazionale di Cuba di Alicia Alonso o per il Ballet Argentino di Bocca in ambito classico; nel contemporaneo qualche lume è arrivato a noi dal Brasile attraverso la compagnia di Carlota Portella, il Grupo Corpo e il Balé de Rua apparsi proprio a Oriente Occidente. Eppure esiste un grande fermento coreografico in America Latina e il Messico ne è un esempio significativo basti pensare alla compagnia Nazionale di Danza creata nel ’63 dalla fusione con il Balletto Classico del Messico, all’irriverente gruppo tutto maschile - manifesto internazionale della cultura gay - de La Cebra fondato nel 1996 e naturalmente a Mnemosine di Tania Peréz-Salas.
Tania Pérez-Salas è figlia della sua terra. Nata a Città del Messico, comincia a studiare danza molto giovane sviluppando ottima tecnica e doti interpretative grazie anche ai preziosi insegnamenti di Xavier Francis, uno dei maestri di danza contemporanea più quotati del Messico, con il quale studia otto anni consecutivi. Ottima danzatrice pluripremiata - è stata tra i cinque finalisti del 6° concorso di Parigi nel 1994 - Tania si interessa inoltre di teatro e di coreografia. Nel 1994 fonda la compagnia Mnemosine (Dea della Memoria e madre delle sette Muse) firmando l’intero repertorio del nutrito nucleo stabile di dodici danzatori, tutti dotati di versatilità e solida tecnica, e partecipando alle produzioni come interprete. Acclamata in patria, Mnemosine ha iniziato a farsi conoscere da qualche anno nel mondo.

Nel 2002, la Biennale Danze di Lione ha coprodotto uno dei lavori che l’Italia scoprirà proprio a Oriente Occidente, Visitor, una riflessione sugli elementi astratti e indefinibili che conducono alla percezione della solitudine e anche alla serenità della morte. La coreografa vuole offrire un punto di vista differente su quegli istanti impercettibili che fanno la ricchezza della nostra esistenza seguendo però una ‘narrazione astratta’ che si intreccia con momenti di vago sapore espressionista. I danzatori indossano tute nere aderenti alla Kylian che scoprono, grazie a tagli, parti di corpo; l’impianto scenografo è un muro grigio, metallico e gelido che riflette la grinta e il ritmo pulsante delle musiche di Plastikmen, di The Delta e dei Bola su cui è stata creata la danza.

The Waters of Forgetfulness è il pezzo più rodato della serata, risale infatti al 1998. Ispirato al saggio di Ivan Illich intitolato H2O the waters of forgetfulness nel quale l’autore sviscera il ruolo simbolico dell’acqua attraverso la storia dell’umanità, il pezzo coreografico di Peréz-Salas riflette sulla svalutazione odierna di questo elemento fondamentale per l’esistenza portando sulla scena specchi d’acqua e facendo sviluppare ai danzatori movimenti armonici e di riscoperta.

Infine Anabiosis (’00), lavoro che prende le mosse da Amor y Erotismo, la Llama Doble di Octavio Paz un testo che sottolinea l’evoluzione dell’amore e la sua diversificazione nel corso dell’esistenza e che si traduce nello spettacolo nella conduzione dello spettatore a scoprire scene private, sviluppate su una struttura metallica divisa a quadrati su cui di volta in volta, illuminati, si vedono ‘spaccati di vita’. Corpi che si contorcono, che ansimano, che vivono lo spasmo dell’innamoramento e la preoccupazione data dalla sua fugacità. Il collage musicale accattivante che da Bach spazia a Haendel fino ai Saafi Brothers supporta questa danza in bilico tra il sano colore dell’amore e il suo turbolento manifestarsi.