Anamnesi
Qual è il nostro rapporto con le malattie? Cosa intendiamo per “guarigione”? E che rapporti si creano tra il paziente e il personale ospedaliero? Lo spettacolo indaga queste ed altre sottili domande esistenziali e “paramediche”
cronaca di un malato per nulla immaginario
Scritto, diretto e interpretato da Marco Bianchini
Luci - Massimo Betti Merlin
http://www.teatrodellacaduta.org
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Qual è il nostro rapporto con le malattie? Cosa intendiamo per “guarigione”? E che rapporti si creano tra il paziente e il personale ospedaliero durante un ricovero inaspettato?
A partire dal racconto di un’ esperienza autobiografica, ANAMNESI interroga con ironia il pubblico su queste ed altre sottili domande esistenziali e “paramediche”.
“In una gelida mattina d’inverno, nell’ultimo giorno del 2005, un’ambulanza attraversa il centro di un paese addormentato, si ferma davanti ad una casa e riparte a sirene spiegate…”
È l’inizio di un racconto che, partendo dalla narrazione di fatti autobiografici, affronta i molteplici aspetti della malattia, attraverso impressioni, ricordi e digressioni più o meno serie. Dalle corsie di un minuscolo pronto soccorso di provincia al giardino dell’ Eden, passando per la Parigi di fine ‘800 e approdando infine in un reparto di rianimazione, lo spettatore assiste alla terribile battaglia con il pericolosissimo diplococco gram-negativo, alla genesi di tutte le malattie, alle avventure tragicomiche di un artista maledetto e di un ricoverato in terapia intensiva. Il registro del racconto cambia continuamente, passando dal drammatico al farsesco, e dal parodistico al tragico; gli argomenti trattati, pur nella loro gravità, vengono affrontati con piglio leggero ed ironico.
I ricordi personali del narratore sono diventati materiale scenico per costruire uno spettacolo nel quale l’esperienza dell’infermità, vista dalla prospettiva di chi l’ha sperimentata direttamente, diventa il pretesto per un discorso più ampio che indaga il rapporto dell’uomo con le malattie, i cambiamenti che esse provocano nella vita delle persone, il concetto di “guarigione” e il rapporto paziente-personale ospedaliero.
Marco Bianchini
Attore e narratore vicentino ha avuto un itinerario formativo che parte dal teatro di narrazione (con Gilles Bizouerne, Lylo Baur Marco Paolini) e si completa con la tradizione francese di clownerie e teatro fisico (con Miriam Goldschmitd, Marcel Marceau, Pierre Byland, Giovanna Mori e in particolare all’Ecole Philippe Gaulier di Parigi). Il Teatro della Caduta ha prodotto quattro suoi monologhi: “De Bulgarij Eloquentia”, ispirato al folklore bulgaro; “Anamnesi” monologo autobiografico, che rielabora l’esperienza di una malattia mortale con toni rocamboleschi; “Lamleto”, rivisitazione moderna della celebre tragedia di Shakespeare; “La ballata dei Van Gogh”, spettacolo che ripercorre la vicenda umana e artistica del celebre pittore attraverso i personaggi della sua famiglia. Ha vinto il premio del pubblico al concorso italiano per monologhisti “C’è posto per te”.
RASSEGNA STAMPA
“La presenza scenica di Bianchini è prorompente (...) Le risate sono veicolo di riflessioni anche serie sulla caducità della vita, sul rapporto medico paziente, sulla percezione del tempo che si ha da infermi e sulla superficialità e volontà di distanza che la malattia porta spesso in chi ne è spettatore. Guarire diventa allora un obiettivo, un ritorno alla normalità, che prevede a sua volta una presa di distanza dalla malattia, un riconoscimento della sua alterità rispetto alle nostre vite, vite che cerchiamo di condurre senza la memoria di un dolore, che spesso non trova neanche possibilità di essere chiaramente espresso.” R. Semprebene (Fourzine.it, maggio 2016)
“[…] Abile nel dar voce e mimica a più di un personaggio, Marco Bianchini somministra in giuste dosi la sua cura a base di divertimento e inquietudine, sa arricchire il racconto di gustosi particolari e però riesce a cavare dall’esperienza di corsia una serie di suggestioni spinte ben oltre l’aneddotica, approdando a una riflessione sull’umana fragilità, sul caso che la governa, sulla separatezza dei mondi di chi sta dentro a una clinica e di chi sta fuori, prima o poi destinati entrambi a scambiarsi i ruoli.” Antonio Stefani (Il Giornale di Vicenza)
Biglietti:
- Intero: 12 Euro
- Ridotto Newsletter e Carta in Cooperazione: 10 Euro
- Soci Spazio14, Estroteatro, 33Trentini, Centro Teatro e Emit Flesti: 9 Euro
- Ridotto Studenti: 8 Euro
- Ridotto Soci Portland: 6 Euro
Tutti gli spettacoli saranno accompagnati da una degustazione di vini offerta da Cantina Vivallis durante la quale sarà possibile confrontarsi con i componenti delle compagnie ospitate.
La prenotazione è consigliata: prenotazioni@teatroportland.it
Le prenotazioni fatte via sms, mail e WhatsApp sono valide solo se confermate e si accettano fino ad un’ora prima dello spettacolo.
organizzazione: Teatro Portland