Andrea Pozzo, protagonista del Barocco: da Trento, a Roma, all'Europa

Convegno

Relatori:
Andrea Dall’Asta S.I., Direttore della Galleria San Fedele, Milano
Domenica Primerano, Vicedirettrice del Museo Diocesano Tridentino
Ezio Chini, Direttore di Divisione, Castello del Buonconsiglio

Andrea Pozzo fu tra i protagonisti dell’arte barocca, insieme a Rubens, Bernini e Borromini. Nacque a Trento nel 1642 e morì a Vienna nel 1709. Architetto, pittore, trattatista e scenografo, fu il maggiore di tutti gli artisti attivi all’interno della Compagnia di Gesù, nella quale entrò nel 1665 come fratello coadiutore.
Quest’anno cade il terzo centenario della sua scomparsa che viene ricordato con una serie di iniziative, fra cui mostre e incontri di studio in Italia e all’estero (Roma, Vienna, Venezia). Il Museo Diocesano di Trento dedica all’artista trentino una mostra che sarà inaugurata il 18 dicembre. L’opera del Pozzo si affida a movimentate e fantastiche architetture illusionistiche, aprendo la via a una concezione decorativa che ebbe larga e duratura fortuna in Italia e in tutta l’Europa cattolica.
Nel corso dell’incontro sarà ripercorsa dai relatori la vicenda biografica dell’artista, che lo portò da Trento a Milano, in Piemonte e nel 1681, a Roma, dove realizzò molti dei suoi capolavori, come l’immenso affresco sulla volta della chiesa di S. Ignazio, dallo straordinario effetto prospettico ed il sontuoso altare di S. Ignazio nella chiesa del Gesù.
A Roma, fra il 1693 e il 1700, pubblicò un celebre trattato sulla prospettiva ad uso di architetti e pittori, che ebbe vasta diffusione e lo fece conoscere anche oltre i confini d’Europa. Trascorse gli ultimi anni di vita a Vienna, ove affrescò la volta del salone di Palazzo Liechtenstein e costruì e decorò la chiesa dell’Università, dei Gesuiti. Della sua attività di affrescatore saranno approfonditi alcuni aspetti teologici e in anteprima verrà presentato il percorso della mostra al Museo Diocesano, dedicata prevalentemente all’attività dell’artista gesuita nell’Italia settentrionale e quindi anche ad opere realizzate per Trento.

a cura di Fondazione Sant’Ignazio di Trento