Angela

Cinema

Italia, 2002
Genere: Drammatico
Durata: 95'
Regia: Roberta Torre
Cast: Donatella Finocchiaro, Erasmo Lobello, Mario Pupella, Andrea Di Stefano

Angela è nata e cresciuta a Ballarò, il quartiere del mercato a Palermo. Angela si sposa a vent’anni con Saro e con lui condivide per anni una vita fatta di traffici di droga e facili guadagni. E’ moglie, amante e braccio destro del marito, è affascinata da questa vita, le piacciono il lusso e i soldi e soprattutto il rischio. Per lui ha rotto con la sua famiglia ha rinunciato ad un avvenire di onestà e di lavoro pulito. Quando vede per la prima volta Masino lo scambia per un “sbirro”. Lui diventa braccio destro del marito e i due iniziano una storia passionale e tormentata.

Angela, tra verità e melodramma
di Paola Valentini

Il terzo lungometraggio della regista milanese Roberta Torre, Angela, presentato al Festival di Cannes nella sezione "Quinzaine des realizateurs" ma uscito solo in autunno nelle sale italiane, presenta una forte rottura rispetto alle immagini cui l'autrice milanese aveva abituato con Tano da morire (1997) e Sud Side Story (1998). Alla superficie si sostituisce, infatti, la profondità, alla lucida e riflettente realtà dei film precedenti, un impasto visivo e opaco, così come il pop, spesso invocato per le sue prime opere, cede il passo a un certo impressionismo e a un'immagine che si mangia i contorni e sfrangia la consistenza del reale.
Angela (nella realtà delle cronache giudiziarie, la moglie del boss Molina) gestisce dal suo negozio di calzature il traffico di droga del marito, raccogliendo gli ordini, smistando e occultando le dosi nelle scatole di scarpe e, insospettabile in quanto donna in una Sicilia sempre dominata da uomini, attraversando il mercato palermitano di Ballarò per fare di persona le consegne. Il tran tran quotidiano è tuttavia spezzato dall'arrivo del giovane Masino, rientrato velocemente dal Nord, in seguito a "questioni sentimentali", e che il marito Saro accoglie in famiglia. Tra Angela e Masino esploderà una passione che, loro malgrado, aiuterà la polizia a smascherare il traffico illecito. La prigione sarà per tutti una fase transitoria, ormai l'equilibrio sentimentale sarà spezzato. Angela, ripudiata dal marito (intanto assolto), passerà i suoi giorni al porto aspettando invano l'amante, anche lui assolto ma ambiguamente scomparso, eliminato o forse solo vigliaccamente, ancora una volta, scappato.
Nonostante la diversità dell'impatto drammatico di questo film, gli ingredienti sembrano essere sempre i medesimi e rinnovano l'impressione di una regista che, come molti autori ultimamente, decide di concentrarsi su un tema/soggetto ricorrente e particolare per riproporlo, come in un esercizio di stile alla Queneau, in mille variazioni.

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