Angelo Demitri Morandini. Tele sociali

Mostra
[ MAG Museo Alto Garda]

L'esposizione “Angelo Demitri Morandini. Tele sociali” inaugura nelle sale della Pinacoteca del MAG a distanza di circa due mesi dalla performance artistica realizzata dall'artista al Museo di Riva del Garda lo scorso 2 ottobre 2022 nell’ambito di una giornata dedicata al confronto e allo scambio intergenerazionale insieme all’APSP Casa Mia.
L'iniziativa, che ha visto il coinvolgimento di numerose persone, fra adulti e bambini, che hanno scelto di condividere il proprio tempo, le proprie esperienze e la propria sensibilità attorno a un'unica grande tela di 4 metri quadrati, è stata l'occasione per sperimentare in un contesto museale il processo delle Tele sociali, che Angelo Demitri Morandini presenta con queste parole: “dal 2011 studio le relazioni sociali attraverso un meccanismo di arte partecipata che ho definito con il nome di “tele sociali”. Il progetto è un modo interattivo per disegnare su superfici variabili (tele o muri) una sorta di geografia delle identità. Una mappa che prende forma attraverso gli interventi delle persone invitate a partecipare e che viene poi rielaborata da me in studio”.
La mostra
Focus della mostra di Riva del Garda è la Tela delle generazioni realizzata dai partecipanti alla performance creativa del MAG, risultato di un processo interattivo, condiviso e collettivo condotto mediante il coinvolgimento delle numerose persone che hanno preso parte, singolarmente o in gruppo, all'iniziativa del museo, attirate dalla curiosa “mappa” che si formava progressivamente sulla tela. La Tela delle generazioni esposta al MAG e iniziata qualche mese fa proprio nelle sale del museo, rivela così la complessità, la ricchezza e la bellezza delle relazioni tra le comunità che hanno preso parte al processo.
Attorno a essa trovano spazio altre Tele sociali, di formato, materiali e supporti diversi, che raccontano attraverso un codificato sistema grafico le trame delle relazioni umane fra le differenti tipologie di utenti che Morandini ha incontrato negli anni nel corso delle sue performance.
L'esposizione valorizza con i suoi contenuti il lavoro che il MAG Museo Alto Garda porta avanti ormai da molti anni nello sviluppo di forme di creatività e di consapevolezza critica dei suoi utenti attraverso iniziative in cui l’arte, la storia, la cultura permettono di mettere in contatto le persone. Il direttore del MAG Matteo Rapanà sottolinea questo corso, riconoscendo come “i musei non sono solamente spazi dedicati alla conservazione e allo studio dei beni che compongono le proprie collezioni, ma anche, e soprattutto, luoghi di incontro e condivisione finalizzati all’educazione e all’intrattenimento culturale. Queste relazioni possono nascere osservando un’opera d’arte o una mostra, partecipando a conferenze o laboratori, ma anche dialogando con un artista o con uno specialista del settore. I musei quindi, indipendentemente dalla tipologia delle proprie collezioni, hanno il compito di favorire la nascita di queste relazioni, diventando delle “piazze” dove si organizzano momenti di partecipazione, confronto e scambio. L’arte, la scienza e la storia, infatti, possono essere quei grimaldelli in grado di scardinare pregiudizi e barriere, favorendo la formazione di una cittadinanza culturalmente attiva, consapevole e inclusiva”.
Le Tele sociali
Angelo Demitri Morandini esamina da oltre un decennio i rapporti sociali tra individui mediante processi di “arte relazionale” durante i quali vengono prodotte delle opere particolari chiamate Tele sociali. Queste sono il risultato di un processo interattivo, partecipato e collettivo attraverso il quale viene rappresentato su carta, tela o pareti l’insieme delle relazioni tra le persone che hanno partecipato all’iniziativa. Queste dinamiche sono state esaminate dall’artista nel corso di numerosi laboratori e performance condotti con differenti tipologie di utenti, con particolare attenzione al pubblico scolastico e alle categorie fragili.
Come riferisce il curatore della mostra Gabriele Lorenzoni, che ben conosce l’attività di Morandini, “Le Tele sociali sono uno strumento di indagine che si muove nel territorio di confine fra molte discipline: arte, performance, sociologia, psicologia, linguistica, social network analysis. Esse permettono di rivelare l’interazione tra le persone che hanno preso parte alla performance artistica, la quale non ha un tempo preciso né un luogo definito. Spazio e tempo sono per l’artista e i partecipanti variabili che influiscono sull’esito finale del processo: l’unica bussola è un sentire personale, che diventa collettivo. Le Tele sociali rappresentano una dimensione fluida in cui ognuno può vivere l’esperienza artistica in completa libertà, senza giudizio. Il patto sociale di partenza, costituito da pochissime regole condivise, ne garantisce la forza espressiva. La tela è da considerarsi un lavoro sullo spazio sia fisico che relazionale: le persone tracciano linee sulla tela o sul muro, condividono tratti con altri, possono isolarsi o creare ponti, rimanere a lungo o per poco tempo, possono non fare nulla o ritornare”.
Il risultato delle Tele sociali è una trama di segni grafici e pochi essenziali colori che evocano la mappa di un territorio utopico esplorato attraverso una sensibilità estetica collettiva capace di mantenere integra ogni singola individualità, con l’obiettivo di far vivere l’esperienza di un linguaggio universale, capace di abbracciare la diversità in un complesso di forme singolari ma armoniche allo stesso tempo.