Anime
La letteratura israeliana è una delle più interessanti e ricche del nostro: accanto a mostri sacri come Amos Oz, Abraham Yehoshua (entrambi scomparsi) e David Grossman si è andata col tempo affermando una generazione di nuovi autori che l’hanno rinnovata e alimentata; Roy Chen, nato a Tel Aviv nel 1980, è uno di loro.
La sua famiglia paterna arrivò in Palestina nel 1492 a seguito dell’espulsione dalla Spagna, mentre quella materna vi giunse dal Marocco nel secolo scorso. I suoi nonni facevano mestieri molto diversi - uno gioielliere e l’altro pescatore, una hostess e l’altra analfabeta esperta nelle pratiche del cuore - e hanno trasferito in questo loro nipote la curiosità per il mondo e per gli umani destini.
Chen in gioventù , nell’ambito di una personale rivolta identitaria, ha lasciato la scuola imparando da solo il russo. Negli anni, è diventato un traduttore di letteratura classica dal russo all’ebraico. Ha tradotto Puškin, Gogol’, Dostoevskij, Cechov, Bunin, Charms e molti altri. All’età di diciannove anni ha iniziato a lavorare in teatro. Dal 2007 è diventato il drammaturgo stabile del Teatro Gesher, uno dei teatri più importanti di Israele. ‘Anime’ è il suo primo romanzo pubblicato in Italia, dove sarà presentato a pordenonelegge.it (dalla cui pagina abbiamo preso la foto che correda il post), a Venezia e Rovereto.
L’israeliano Roy Chen presenta ‘Anime’, sabato alle 19.00 segna il ritorno, dopo la pausa agostana, del gruppo di lettura della Libreria Arcadia, ma la prima parte dell’incontro è aperta a tutti i nostri lettori (vi consigliamo, vista l’eccezionalità dell’evento, soltanto di prenotarvi chiamando lo 0464.755021 o scrivendo a info@libreriarcadia.com).
LA TRAMA DEL LIBRO
La vita di Grisha si protrae da ormai quattrocento anni. È nato nel XVII secolo in un villaggio ebraico dell’Europa orientale e da allora si reincarna, muore e rinasce, di secolo in secolo, di luogo in luogo, di corpo in corpo.
Vi sembra un’assurdità? Anche Marina, la mamma di Grisha, la pensa così! Infatti, mentre il figlio scrive le sue memorie, Marina di nascosto legge, e aggiunge in calce, clandestinamente, i suoi ricordi e la sua versione della storia. «Di vita ce n’è una sola,» commenta «tutto il resto è una metafora!». Madre e figlio si contendono così il cuore del lettore, proponendo due narrative opposte, due diversi modi di prendere corpo e reinventarsi, ognuno con i suoi brividi e le sue esultanze, i suoi dolori e le sue gioie.
Proprio come i protagonisti di questa storia, ‘Anime’ è un libro dalla potenza multiforme che si muove agilmente tra epoche, paesaggi e fisionomie: conosce l’adrenalina del romanzo storico e le seduzioni del soprannaturale, raccoglie le emozioni del memoir e si abbandona al ritmo fulmineo del testo teatrale. Tutto questo per raccontare quel pungente senso di smarrimento e solitudine che contraddistingue ogni anima, cosmica o misera che sia, sempre in viaggio, di corpo in corpo e di vita in vita, alla ricerca di un’ultima, definitiva assoluzione.
"Maledizione, perché non è venuta in mente a me questa idea? Sarà per la prossima reincarnazione...". (Meir Shalev) "Selvaggio, innovativo, sexy come il carnevale di Venezia". (Eshkol Nevo) “Un’opera straordinaria, eccitante, un viaggio sulle montagne russe fatto di emozioni forti e umorismo ebraico”. (HAARETZ)
“Il mondo immaginario di Roy Chen è sempre colorato, sorprendente, ispirato da un’inesauribile originalità. Ha il talento di cogliere ogni aspetto affrontandolo da un’angolatura imprevedibile”.
(CALCALIST)