Anna dei miracoli
Compagnia delle Indie Occidentali
Anna dei miracoli
di William Gibson
con Mariangela D'abbraccio, Giulio Farnese, Simona Biancalana
regia di Francesco Tavassi
Helen Keller ha contratto una malattia infettiva che l'ha resa sorda e cieca, viene allevata senza regole ed educazione alcuna, sopravvive nella casa paterna creando conflitti e disagio.
La madre, che ha un rapporto sensitivo con lei, tenta disperatamente di trovare un modo perché la figlia riesca a comunicare con il mondo esterno. E' così che giunge Anna Sullivan con il compito di insegnare ai Keller il linguaggio dei sordo ciechi; ma il suo arrivo scombina gli equilibri della casa.
Alla ricerca di un continuo rapporto con la bambina comincerà da quel momento una vera e propria battaglia fisica e intellettiva
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- sportelli delle Casse rurali del Trentino fino alle ore 15.30 del giorno della rappresentazione o del venerdì precedente se lo spettacolo è programmato di sabato o di domenica. Il servizio è offerto a titolo gratuito dalle Casse Rurali Trentine.
- biglietteria teatro: il giorno dello spettacolo dalle ore 20.00 alle 20.45.
Note di regia
Ho sempre limpressione davanti ai grandi ruoli femminili che i confini segnati in passato, seppure da grandi interpretazioni, possono essere rintracciati, forse perché provo unattrazione speciale verso luniverso femminile, soprattutto, quando nel copione di donne ce nè più di una a sostenere personaggi importanti: sento che nel rapportarsi tra loro si innestano sempre meccanismi sublimi e le emozioni che riesco a raccoglierne sono sempre potenti, assolute. Listinto femminile di dare alla luce trova forma in qualunque manifestazione del vivere e gli strati che ci suggerisce sono sempre infiniti.
Psicologie complesse nutrite da un solo istinto vitale.
In Anna dei miracoli, sono le donne a confrontarsi con lamore, listinto ed il dolore, tra ragione e pulsione mettendosi a nudo completamente, sfidando limpossibile.
Il vero miracolo sono loro: sono loro a combattere la battaglia terribile del cercarsi.
Un testo che non richiede modernizzazioni, nella civiltà dellapparire, dellimmagine, del bello ad ogni costo: il tema dellemarginazione del portatore di handicap vive unattualità sconcertante e di contrappunto i nuovi eroi sono quelli che nel volontariato, nellimpegno sociale votano la propria esistenza allassistenza dei malati, dei deboli, dei poveri, degli emarginati, cercando in questi rapporti il senso stesso dellessere.
Mariangela DAbbraccio, ne sarà a mio vedere interprete ideale: per età, energia, personalità, maturità scenica, per la straordinaria capacità di essere autentica prima donna anche e soprattutto rapportandosi in scena con gli altri attori senza sopraffazioni in uno scambio continuo e creativo, ricco di emozioni. Linterprete di Anny, infatti, deve avere la capacità di essere mattatrice senza schiacciare gli altri personaggi, stimolando il talento naturale della bambina che interpreta Hellen, in una reciproca intesa, fatta di piccole e grandi scoperte.
Tenterò di recuperare ogni dettaglio nei ruoli della madre, del padre e del fratello di Hellen, che hanno sofferto a volte di una lettura poco attenta allevolversi degli stati danimo, relegati quasi ad unimmagine statica di servizio.
Anny ed Hellen
., ma anche Anny e la madre, quasi speculari, tanto diverse e tanto simili e poi le tre generazioni del padre, la madre e il fratello di uno scontro sofferto, silenzioso, compresso da un ambiente borghese dove limpossibilità di comunicare di Hellen è quasi lemblema della loro incomunicabilità.
E impossibile raccontare il dramma di Hellen isolandolo da quello degli altri.
La scena (di Alessandro Chiti), così come i costumi (di Maria Rosaria Donadio) suggeriranno lambientazione storica originaria. Lo spazio scenico si articolerà in vari ambienti che si susseguiranno intersecandosi intorno ad un elemento centrale, forse una scala, componendosi e scomponendosi, creando una visione molto vicina a quella di una carrellata cinematografica così da non interrompere il ritmo fluido del racconto, ambienti che saranno introdotti via via delle azioni dei personaggi stessi, accompagnandone i gesti. Possibilmente, sarà il vagare a tastoni della bambina a muovere il tutto.
Vorrei che si avvertisse il mondo fatto di soli contorni di Hellen cosicché il bello delle forme, dei colori, disegnati dal giardino e dalle grandi finestre che inondano luce, dei suoni raccontati dalla musica (di Giacomo Zumparo) rappresentino ciò che è negato ad una sordo-cieca come lei, un mondo che Anny vorrebbe regalarle attraverso il calore dellamore e della comunicazione, compitandolo con le mani: parola per parola.
Francesco Tavassi
organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Borgo Valsugana - collaborazione comuni di Grigno e Scurelle