Aperitivo Unplugged: Festa finale
"Esistono mostre ed artisti le cui opere sembrano invitarci al silenzio, o che tutt'al più chiedono alla musica di sottomettersi a un ruolo servile di innocuo sottofondo. Non è questo il caso di Unplugged ", così la rassegna della Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento Aperitivo Unplugged veniva inaugurata più di due mesi fa dal curatore Stefano Paternoster. Aveva visto bene, perché la mostra Unplugged non ha di certo confinato la musica ad un ruolo marginale e bastava passare anche un solo venerdì alla Galleria per rendersi conto che il tentativo di "creare una controparte sonora al carattere unplugged della mostra" si può dire pienamente realizzato. Se gli aggettivi scelti per presentare gli artisti in mostra erano stati "acidi, psichedelici, dissociati, malinconici, stonati", gli stessi si possono usare per descrivere le musiche che per otto venerdì hanno invaso gli spazi della galleria.
Le dissonanze di chitarre distorte e le lievi malinconie arpeggiate, che hanno caratterizzato gli opposti musicali passati in galleria, rappresentano benissimo anche la scelta musicale pensata per la serata di conclusione dell'intera rassegna, prevista per venerdì 6 febbraio. Quella del 6 sarà una serata speciale, che andrà a chiudere una serie di appuntamenti che erano ormai divenuti una consuetudine per il pubblico più attento e curioso della città. Speciale per diversi motivi. Le sale della Galleria Civica in via Belenzani 46, infatti, rimarranno aperte dalle 18.00 alle 23.00, per ospitare ben sei gruppi musicali. I concerti per l'occasione si svolgeranno su entrambi i piani della galleria: nel consueto spazio al piano inferiore, saranno protagonisti i gruppi più rock, mentre al primo piano si darà spazio a musiche più intime e allo stesso tempo più sperimentali. Quest'iniziativa, in sintesi, rappresenta una sorta di festival musicale alternativo all'interno di una Galleria Civica di Arte Contemporanea: sfidiamo chiunque a citare qualche precedente a livello nazionale!
Non poteva mancare anche per l'ultima serata la presenza delle cantine locali, pronte a coinvolgere il pubblico nella degustazione di vini trentini D.O.C. Il brindisi di apertura sarà affidato allo spumante della cantina Cesarini Sforza di Ravina, mentre i vini rossi delle aziende agricole De Tarczal di Marano Isera e Zeni di Grumo S. Michele accompagneranno il resto della serata. Grazie alla consulenza di Trentino s.p.a e alla collaborazione di Astro, Associazione Panificatori del Trentino, Consorzio Produttori Trentini di Salumi e dell'azienda Antichi Sapori sarà possibile assaggiare inoltre prodotti gastronomici locali.
I concerti vedranno succedersi lungo i due piani gruppi e musicisti provenienti da tutto il nord Italia. In apertura di serata troviamo i Sentomatic progetto del cantautore locale Andrea Bolner che con il supporto di un vero e proprio gruppo contamina le proprie canzoni con elementi eterogenei che però rientrano in una sfera pop.
A seguire i King Tongue, gruppo milanese proveniente dall'ambiente dell'arte contemporanea, che alternano con sorvegliato distacco flussi psichedelici e punk con fangosi motivi blues. Sostenuti da una potente ed elegante energia, puntano però su di un suono diretto a bassa fedeltà.
I padovani Infranti, sono sempre stati uno dei gruppi noise tra i più atipici a livello nazionale. Forti di un notevole impatto live, tanto da essere stati invitati a suonare assieme agli Shellac - gruppo di riferimento per tutta la scena noise mondiale - all'Interzona di Verona, hanno da sempre stampato la propria musica solo e rigorosamente su vinile. Attualmente il gruppo stupisce per la scelta di proseguire la propria ricerca basandosi solo su chitarra elettrica e voce, mantenendo i caratteristici testi secchi ed espressivi e la chitarra tagliente, in una sorta di noise intimista.
Da Alessandria proviene invece il duo One by One We Are All Becoming Shades, progetto che vede coinvolti Andrea Ferraris ed Enrico Brunoldi chitarristi di due gruppi post-rock di culto come Deep End e Ultraviolet Makes Me Sick, questi ultimi con un primo cd stampato da un'etichetta australiana. La loro proposta, basata sugli arpeggi delle due chitarre che ripetono e intrecciano melodie, evoca immagini crepuscolari e singolari. Musica di ricerca, che fa uso di elettronica e strumenti tradizionali come la fisarmonica, capace di colpire gli ascoltatori più attenti ed esigenti.
Si torna su lidi più rock e dal sicuro impatto con i mantovani Super Elastic Bubble Plastic. Il loro punk'n'roll si è già fatto notare diverse volte dal vivo assieme ai One Dimensional Man e durante la tappa padovana del Tora Tora, festival creazione di Manuel Agnelli degli Afterhours. Con un disco, The Swindler, già pronto per uscire nel cassetto, attendono solo l'occasione giusta per far parlare a lungo di sé.
A conclusione della serata e della rassegna Aperitivo Unplugged, troviamo Paolo Benvegnù, certamente il nome più conosciuto tra quelli passati alla Galleria. Fondatore e cantante degli Scisma, con cui proprio in trentino ha raccolto le sue prime soddisfazioni prima di divenire una delle realtà più quotate a livello nazionale in ambito rock-alternativo. Nel proprio carnet il gruppo può contare, oltre a centinaia di concerti in tutta Europa, la vittoria di Rock Targato Italia, Arezzo Wave e del Premio Ciampi, nonché un'attenzione generale dei media che li ha portati a trasmettere in diretta nazionale un loro concerto su RadioRai 2. Abbandonata quest'esperienza Benvegnù è oggi un apprezzato produttore artistico e dopo aver collaborato a lungo con Paolo Parente ma anche con Ustamamò e aver scritto per Irene Grandi esce in questi giorni il suo primo lavoro da solista. Il disco che uscirà nei negozi il 9 febbraio, verrà presentato in anteprima proprio alla Galleria. Ad accompagnarlo un altro nome noto ai cultori della musica italiana: il chitarrista Massimo Fantoni, vero e proprio mago della sei corde, già apprezzato in Trentino assieme allo straordinario Andrea Chimenti.
Una serata di questo tipo a Trento non si vedeva da molto, molto tempo. Crediamo di non dover aggiungere altro.