Aperitivo con l'autore: Carmine Abate

Convegno

MinoranZero

Presenta Gigi Zoppello

Carmine Abate, La festa del ritorno, Mondadori 2004, pp. 163, euro 7,80
Un padre e un figlio. Il primo racconta la sua vita di emigrante, sospesa tra partenze e ritorni, tra Francia e paese; il secondo ricorda il suo spaesamento e la sua rabbia nei periodi senza il padre, ma anche l'incanto dell'infanzia, immersa in un paesaggio vivido, esuberante. Davanti a loro, un grande fuoco acceso sul sagrato, la notte di Natale. Tutti e due hanno un segreto da nascondere, un segreto legato all'amore della figlia maggiore per un uomo misterioso. Un enigma che si svela poco a poco, fino all'inattesa conclusione.
Ambientato in un paese arbëresh della Calabria e narrato da due voci inconfondibili per l'abile intarsio di parole e ritmi plurilinguistici, La festa del ritorno è insieme romanzo di formazione, storia d'amore, atto di denuncia verso le condizioni di vita che spingono tanta gente del sud a cercare fortuna emigrando. Un romanzo insolito e intenso sulla fatica di crescere, lo strazio dell'addio, il senso della vita.

A due giorni dalla pubblicazione, Andrea Di Consoli su “l’Unità” e Angiola Codacci-Pisanelli su “l’Espresso” hanno parlato dell’ultimo libro di Carmine Abate: La festa del ritorno.
«Un romanzo così caldo, linguisticamente vivo (calabrese, arbëresh e italiano mescolati di raro equilibrio), così mitologico, così importante, soprattutto perché restituisce un’immagine forte dell’infanzia… Ci piacerebbe saperlo letto da tutti…» scrive Di Consoli. Su “l’Espresso si parla del libro come «uno dei migliori affreschi della via italiana al meticciato culturale. Immagino che questo sia solo l’inizio di una lunga serie di positivissime recensioni. »
Carmine Abate, molto amato in Italia dai suoi lettori, noto anche in Francia, Germania e Olanda, è stato recensito con parole elogiative dai più noti e affermati critici e scrittori itliani: Ermanno Paccagnini, Giulio Ferroni, Fulvio Panzeri, Sergio Pent, Giuseppe Traini, Mario Fortunato, Renato Nisticò, Armando Gnisci, Vincenzo Consolo, Eraldo Affinati, Guido Conti e molti altri. I suoi libri, vincitori di numerosi premi letterari anche internazionali, sono tradotti in molti paesi

Gigi Zoppello, 45 anni, è vice caporedattore e responsabile delle pagine culturali del giornale “L’Adige” di Trento. Nato a Bolzano, dalla madre di origini cimbre (dell’altopiano della Lessinia) ha ereditato la passione per lo studio delle minoranze alpine; ha studiato Lingue e Letterature straniere e si dedica all’hobby della scrittura e della poesia, organizzando il festival “Quotapoesia” in Val di Sella con il sodalizio “Atletico Poeti”.


organizzazione: Regione Autonoma Trentino - Alto Adige - Comune di Pergine Valsugana Assessorato allo Sviluppo Economico e Turismo - Istituto Culturale Mòcheno-Cimbro - Istitut Cultural Ladin