Aporia crataegi - Romitaggio
Lettura della seconda parte del X racconto da S- Comparse - parlano le farfalle- un mattino che sembra già sera
Moreno Fabbro ed Emiliano Faccio sono due autori trentini che da qualche anno stanno lavorando ad un progetto molto ambizioso: a novembre sono riusciti a pubblicare “S-COMPARSE parlano le farfalle”, 10 racconti per 10 farfalle scompare ed a rischio estinzione.
Su RAI RADIO 1 alle 12:25 la radiotrasmissione "Parlano le farfalle: un mattino che sembra già sera", ispirata al libro "S-COMPARSE - Parlano le farfalle", testi di Emiliano Faccio e illustrazioni di Moreno fabbro, sarà dedicata alla lettura del loro X racconto illustrato.
Aporia crataegi è una farfalla comune, semplice, normale, senza fronzoli e orpelli.
Tutti, almeno una volta, se non distratti dallo nostro smartphone, l'abbiamo vista volteggiare nella sua bianca livrea sopra il biancospino al limitar del bosco.
Eppure compie il suo ciclo vitale da milioni di anni, sic et simpliciter da prima che la nostra specie mettesse piede sulla Terra.
Così, nella sua semplicità, vivendo la circolarità del tempo naturale scandito dalle stagioni, ci insegna la relatività e la pericolosità del tempo, quello lineare scandito dal cronometro, ritmato dalle macchine, in costante et inesorabile accelerazione, tanto da costringere l'uomo a vivere in modo alterato, trafelato, accelerato, innaturale e quindi snaturandosi, perché così quest'ultimo trascura ciò che veramente conta ed ha senso.
L'eterna lotta fra Kronòs (il tempo lineare, la freccia del tempo scoccata verso chissà dove, che toglie e non dà, che divora i suoi figli appena venuti al mondo) e Kairòs, il tempo opportuno, quello di qualità, quello circolare scandito dalle stagioni, che dona senza posa meraviglia e stupore, perché lascia il tempo per pensare, per donarlo a nostra volta agli altri.
A noi scegliere e decidere quale vivere!
Romitaggio è il sottotitolo e vuole essere un invito a fermarsi a riflettere. A prendersi del tempo per stare in silenzio, per pensare, fuori dal rumore del mondo industrializzato e ipertecnologico.
Abbandonare la società caotica, chiassosa e frenetica per tornare alle nostre origini, al primo inizio (da lì, se ricordate, eravamo partiti col I racconto per questo autentico viaggio maieutico) e recuperare il senso della Vita, che è riposto nelle cose semplici, nel legame originario con il mondo naturale dove è tutto collegato e nulla avviene per caso.
Tanto che Galileo Galilei, attraverso "sensate esperienze e certe misurazioni", arriverà a dire che "non è possibile cogliere un fiore senza turbare una stella".
Ecco che il cerchio, vero e proprio mandala, si chiude.
Aureo Anello, sempre uguale eppure diverso, dove ogni vita è parte integrante dell'Universo, dove ogni Singolarità concorre e torna al Tutto. Frammenti spirituali che dopo questa vita terrena tornano finalmente a casa.