Archeologia del paesaggio in Cilicia
Nella mattinata del 12 ottobre esperti stranieri e italiani si riuniranno nella Sala degli Affreschi della Biblioteca Comunale di Trento per una tavola rotonda sulla Cilicia, regione situata lungo la costa sud-orientale dellattuale Turchia dove lUniversità degli Studi di Trento sta conducendo da tre anni una ricerca archeologica in collaborazione con il Professor Mustafa Sayar dellUniversità di Istanbul e il Professor Adolf Hoffmann, Direttore dellIstituto Archeologico Germanico di Istanbul.
La ricerca verte sulla fortezza ellenistica in cima al monte Karasis, scoperta dal Prof. Sayar nel 1994, e sugli insediamenti antichi nei dintorni. Alla ricerca hanno partecipato dottorandi e studenti turchi e trentini, che hanno potuto approfondire in questo modo la formazione archeologica offerta dal Laboratorio di Archeologia e Scienze Affini (LASA) del Dipartimento di Scienze Filologiche e Storiche dellAteneo Trentino. La formazione riguarda l'applicazione teorica e pratica dell'archeologia dei paesaggi; la ricognizione archeologica (survey) del terreno; la raccolta dei materiali trovati in superficie; la pulitura degli insediamenti antichi, e la documentazione topografica, architettonica e archeologica realizzata con le nuovissime tecnologie informatiche:
1. stazioni totali informatizzate impiegate per il rilievo delle strutture degli edifici emergenti in superficie;
2. attuazione della fotogrammetria degli alzati;
3. georeferenziazione tramite un Global Positioning System (GPS);
4. costruzione di una piattaforma GIS contenente un archivio interattivo di dati raccolti sul campo ed elaborati in laboratorio su supporto informatico.
Il survey è legato a un monumento di recente scoperta di notevole interesse, e al suo paesaggio: la duplice fortezza ellenistica costruita sul monte Karasis (1.060 slm) nella Cilicia Orientale, conservata in modo eccezionale, sia per il periodo di utilizzo relativamente breve, che per la difficoltà di accesso. La fortezza sarà illustrata dal Prof. Hoffmann che da tre anni conduce la campagna di indagine e di documentazione architettonica del monumento.
La ceramica raccolta in superficie è in corso di analisi da parte di Silvia Polla nell'ambito del Dottorato Internazionale "Le culture delle Province Romane": dottorato di cui l'Ateneo trentino è sede consorziata. Questa analisi potrà stabilire la cronologia della frequentazione della fortezza. La raccolta e lo studio dei frammenti di anfore e pithoi presenti in superficie hanno permesso di localizzare i magazzini del vino e di altri viveri.
Léquipe trentina specializzata in survey archeologico e topografico ha indagato sotto la guida del Professor Mariette de Vos e dellArchitetto Redha Attoui i dintorni del monte Karasis per comprendere il contesto in cui la fortezza si è inserita. Durante il Convegno saranno illustrati i risultati dei survey e il modello di insediamento riscontrato sul terreno dai vari partecipanti trentini alle summerschool in Turchia e alle attività del Laboratorio LASA. Per ora sono stati individuati 25 insediamenti antichi nella zona del Karasis, i quali comprendono 8 villaggi, 48 torchi di olio doliva, 14 tombe monumentali di epoca medio-imperiale, e 14 chiese protobizantine. La sorgente carsica coperta in età ellenistica da una galleria sostenuta da tredici archi è lunico monumento che risale allepoca della fortezza. Il monumento sarà illustrato da Chiara Piccoli che ha elaborato la documentazione per la tesi di laurea triennale in Beni Culturali allUniversità di Trento. Martina Andreoli studierà lampia tipologia dei luoghi di sepoltura nellambito del summenzionato Dottorato Internazionale
La densità dei torchi antichi denota un uso piuttosto diverso del terreno da quello attuale: prevaleva lolivicoltura nel paesaggio antico. Attualmente i pendii del Karasis sono occupati da foreste di pini, querce, arbusti, erica e qualche olivo inselvatichito, con radure destinate alla cerealicoltura e alla coltivazione di mais intorno alle fattorie.
Il Professor Sayar, Codirettore turco della ricerca, illustrerà lurbanistica e le religioni di due grandi città antiche della Cilicia Orientale: Anazarbos e Castabala. Il Professor Anselmo Baroni, docente di Storia Antica allUniversità di Trento, parlerà dellorigine del nome Anatolia. Le relazioni saranno ampiamente illustrate con immagini.
Finora la Cilicia orientale non era stata indagata da parte degli archeologi. Ricerca e documentazione sistematica urgono: ogni singolo insediamento antico è interessato da uno o più sterri clandestini che disturbano la stratigrafia, rendendo impossibile lanalisi cronologica e la ricostruzione storica, obiettivo di ogni analisi archeologica dei resti materiali.
Mariette de Vos
Programma
Ore 9.0013.00
Adolf Hoffmann Direttore dellIstituto Archeologico Germanico di Istanbul (DAI)
Karasis, una fortezza ellenistica in Cilicia Orientale
Mariette de Vos Docente di Archeologia e Storia dell'Arte greca e romana
Redha Attoui Tecnico del Laboratorio di Archeologia
Martina Andreoli, Chiara Piccoli, Silvia Polla, Chiara Siligardi Università degli Studi di Trento
Recenti ricerche dell'Università di Trento intorno al Karasis
Mustafa Sayar Università di Istanbul
Urbanistica e religione nella Cilicia Orientale: gli esempi di Anazarbos e Castabala
Anselmo Baroni Docente di Storia greca e Storia romana
Università degli Studi di Trento
Anatolia: per la storia di un nome
Discussione
Per informazioni:
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Si ringrazia per lospitalità la Biblioteca Comunale di Trento.
organizzazione: Università degli Studi di Trento Dipartimento di Scienze Filologiche e Storiche Laboratorio di Archeologia e Scienze Affini