Archeologia dell'Alto Garda

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MAG Progetto Museo Alto Garda

Archeologia dell'Alto Garda.
Il nuovo allestimento e le recenti campagne di scavo

Con la riapertura il prossimo 27 marzo il Museo riprende la propria attività rivolta al pubblico.
In particolare quest’anno è la sezione archeologica ad essere al centro degli interventi strutturali, con l’esplicito scopo di rendere ancora più comprensibile per il visitatore questo importante patrimonio conservato nella sezione.
Il Museo ospita infatti una fra le più ricche raccolte di reperti archeologici di tutto il territorio trentino, che coprono un arco temporale di diversi millenni, andando dai pochi ma preziosi ritrovamenti del Paleolitico (100.000 anni a.C), fino ai corredi tombali dei primi secoli dell’età cristiana, passando per le statue stele del Neolitico, gli altari di san Martino e la preziosa vasca romana, ora con più convinzione ricollocabile nell’antico edificio delle terme di via Pilati a Riva del Garda. Inoltre Riva e tutto l’Alto Garda sono ultimamente al centro di una sempre attiva campagna di rinvenimenti archeologici: il Museo vuole in tal modo dar conto al pubblico, locale e non dei risultati di questi scavi per informare e rendere consapevoli di ciò che progressivamente emerge della più antica storia.

La sezione del Museo, aperta con un nuovo allestimento nel 2003 realizzato in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento, è quest’anno al centro di una serie di interventi che hanno mirato a dar conto dei più recenti ritrovamenti e della ricchezza e bellezza del territorio, dei reperti.
Il primo passo degli interventi riguarda l’inserimento, accanto alle altre, dell’ultima statua stele rinvenuta, Arco VIII, che sembra ormai ribadire, se ve ne fosse bisogno, la riconosciuta centralità dell’Alto Garda come importante centro cultuale durante il Neolitico.
Il secondo polo di attenzione riguarda la sezione romana, con la documentazione degli scavi di viale Pilati, che hanno restituito i resti di un edificio termale. Nella sezione un modello plastico riproporrà la struttura architettonica rinvenuta, permettendo di comprendere meglio la sua collocazione nel territorio e l’organizzazione degli spazi in cui l’edificio era suddiviso. La scoperta, avvenuta durante la campagna di scavo del 2006, ha contribuito a restituire una nuova visione dell’abitato urbano in età romana e questo è sicuramente un passo significativo per comprendere e valorizzare l’importante reperto della vasca romana, già precedentemente conservato nella sezione del Museo.

Uno spazio particolare nell’allestimento è stato riservato alla narrazione, con l’inserimento di punti video, in cui sono state presentate le interviste rilasciate dagli archeologi coinvolti direttamente nelle campagne di scavo. Gli interventi, accompagnati da immagini dei reperti e vedute del territorio, permettono la comprensione della storia più antica, dalle primissime interazioni fra i gruppi umani neanderthaliani fino alle fasi conclusive della romanità alle soglie del Medioevo. Le interviste, tradotte nelle tre lingue principali, mettono a diretto contatto chi opera nella ricerca e nella tutela e valorizzazione degli scavi, con il variegato pubblico che ogni anno frequenta il museo. Le riprese sono anche un’occasione per godere della bellezza dell’ambiente naturale che ci circonda: due video realizzati con riprese aeree restituiranno da angolature insolite la suggestione del territorio gardesano nel suo complesso. All’ingresso si colgono gli ambienti naturali di insediamento più antico, mentre un video su fortificazioni medievali e moderne presenti nell’Alto Garda introduce il visitatore alla sezione di storia.
Il prossimo appuntamento è previsto per l’8 maggio, all’interno del percorso espositivo del Museo, quando verrà allestita la mostra ‘Sulle antiche sponde. Un abitato neolitico della Cultura dei vasi a bocca quadrata in via Brione a Riva del Garda’, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni librari e archeologici della Provincia autonoma di Trento.
L’esposizione documenterà i dati dello scavo archeologico del 2007, da cui sono emerse le tracce di un antichissimo e ampio insediamento umano posto alle pendici del monte Brione, la cui esistenza era fino ad ora del tutto sconosciuta. Il villaggio era collocato in un’area in cui anticamente confluiva il fiume Sarca nel lago e gli studi realizzati in occasione della mostra, nel confronto fra discipline scientifiche diverse, permetteranno di avanzare ipotesi sul clima, sulla vegetazione e sulle caratteristiche delle popolazioni.
Un anno interamente concentrato sull’archeologia si concluderà con il convegno dell’EAA (European Archaeological Association) a settembre a Riva e la presentazione dei risultati di lavoro sulla carta archeologica a dicembre.


organizzazione: Comune di Riva del Garda Museo Civico - Comune di Arco Galleria Civica