Archeologia e identità

Convegno

Incontri di archeologia
Archeologia e identità

Relatore prof. Daniele Manacorda, Dipartimento di Studi Storico-Artistici, Archeologici e sulla Conservazione, Università degli Studi Roma Tre.

Proseguono gli appuntamenti con la cultura al S.A.S.S., lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas sotto piazza Cesare Battisti a Trento, che mercoledì 27 ottobre alle ore 17.30 ospita l’incontro “Archeologia e identità”, tenuto da Daniele Manacorda, docente di Metodologia e tecnica della ricerca archeologica presso il Dipartimento di Studi Storico-Artistici, Archeologici e sulla Conservazione, Università degli Studi Roma Tre.

L’archeologia si occupa dello studio dei resti del passato attraverso la ricerca, la tutela, la valorizzazione, la comunicazione, la formazione. Ogni resto del passato presenta qualcosa di familiare, che percepiamo sul versante dell’identità, e qualcosa che appare come estraneo alla nostra cultura, che si trova sul versante dell’alterità. Questi due termini sembrano evidenti nella loro contrapposizione. Ma l’identità si nutre della differenza e questa costituisce a sua volta una parte intrinseca dell’identità.
In un momento storico come l’attuale, in cui l’umanità vive nell’ansia di preservare gelosamente le proprie identità nazionali, regionali, locali, tribali, familiari, l’alterità può impaurire. Ma l’occhio dello storico può guardare nella profondità del tempo e riconoscere un intreccio inestricabile, dove l’identità non è più un dato statico da disvelare, ma una condizione dinamica, frutto di un processo di esperienze condivise. L’archeologia del presente ha la responsabilità di operare sulle testimonianze del passato mantenendo vigile l'attenzione sulla realtà del proprio tempo, richiamando le coscienze al fatto che lo spazio in cui viviamo, le nostra mentalità, i nostri comportamenti, sono il prodotto di abitudini e acquisizioni che possono risalire indietro nel tempo ad epoche lontane, e talora lontanissime.
La funzione sociale dell’archeologia è anche quella di contrastare l’oblio, rimotivando continuamente le finalità della conoscenza critica del passato. La curiosità dell’archeologo va di pari passo con la sua capacità di ricostruire l’origine delle differenze tra le culture e della complessità in cui siamo calati nel presente. Per questo l’archeologia parla per tutti, ci aiuta a farci sentire tutti uguali in un mondo di diversi, piuttosto che tutti diversi in un mondo apparentemente di uguali.

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