Archeologia musicale nella Sicilia greca

Musica classica

L'orizzonte sonoro del mondo antico: incontri di archeologia musicale

a cura di Angela Bellia, docente di Iconografia della musica antica presso l'Università di Palermo

Prosegue al S.A.S.S., lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, nel cuore di Trento, sotto piazza Cesare Battisti, l’iniziativa “L'Orizzonte sonoro del mondo antico”, ciclo di tre incontri di archeologia musicale alla scoperta delle radici della musica per comprendere meglio le culture antiche. Dopo l’affollato primo appuntamento dedicato ai suoni della cetra e dell’aulos, mercoledì 16 aprile alle ore 17.30, Angela Bellia, docente di Iconografia della musica antica presso l'Università di Palermo, terrà una conferenza dal titolo “Archeologia musicale nella Sicilia greca”.

L’archeologia musicale è un nuovo ambito di ricerca che adotta entrambi i metodi di indagine scientifica della musicologia e dell’archeologia. L’analisi e la documentazione dei reperti archeologici di interesse musicale, la loro datazione e descrizione così come la conoscenza del contesto di rinvenimento possono gettare luce sul loro uso e la loro funzione nel passato. Le testimonianze archeologiche della Sicilia greca (VI-III sec. a.C) documentano anche con particolare evidenza l’importanza della musica nel mondo antico. Le scene musicali delle ceramiche attiche e magnogreche, la coroplastica con raffigurazioni musicali, gli strumenti musicali e gli oggetti sonori provenienti dalle aree sacre, dalle necropoli e dagli abitati delle colonie greche in Sicilia ci consentono di conoscere luoghi e contesti dove la musica veniva praticata e fruita, nonché il valore simbolico attribuito agli strumenti musicali.
L’iniziativa, giunta alla seconda edizione e curata dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento e dal Conservatorio “F.A. Bonporti” in collaborazione con l’Archeoclub d’Italia–Sede di Trento, è nata con l’avvio presso il Conservatorio del corso di “Archeologia musicale del mondo antico”, tenuto da Roberto Melini, musicista ed archeologo. Obiettivo comune alle Istituzioni coinvolte è quello di allargare le rispettive conoscenze verso ambiti finora solo parzialmente esplorati, nella convinzione che lo studio di civiltà musicali lontane e diverse possa contribuire ad illuminare aspetti inediti di quelle culture ed a meglio comprendere gli orizzonti artistici di oggi.
Il ciclo si concluderà mercoledì il 7 maggio con l’intervento “La musica nella Magna Grecia: iconografie e nuovi reperti scoperti in Puglia” di Daniela Castaldo, docente di Ricerca musicologica: antichità classica presso l’Università del Salento.

Angela Bellia ha conseguito il Dottorato di ricerca in Musicologia e Beni musicali presso l’Università di Bologna con la dissertazione Le raffigurazioni musicali della coroplastica nella Sicilia greca (VI-III sec. a.C.). Attualmente insegna Iconografia della Musica antica presso il Dipartimento AGLAIA. Studi Greci, Latini e Musicali. Tradizione e Modernità dell’Università di Palermo. Ha pubblicato Immagini della musica ad Akragas (VI e il IV sec. a.C.). Iconografia musicale delle ceramiche attiche e magnogreche del Museo Archeologico Regionale di Agrigento (2003). Cura la collana AULOS. Studi e ricerche di Archeologia musicale della Sicilia e del Mediterraneo. E’ diplomata in Pianoforte, Canto artistico e Canto didattico.

L’ingresso è libero.


organizzazione: Provincia Autonoma di Trento Soprintendenza per i Beni Archeologici