Ardue vie
Mese Montagna
Ardue vie
mostra di pittura dell'artista Mauro Berlanda
Mauro Berlanda. Nasce a Merano nel 1950 ove trascorre l'infanzia. Fin dai primi anni di vita è affascinato dal paesaggio alpino e dalle montagne. Dal 1966 al 1969 frequenta a Roma, presso l'Istituto Don Orione, la Scuola professionale di Illustrazione cartellonistica apprendendo le varie tecniche del disegno
Ardue vie.
La seduzione della montagna nella pittura di Mauro Berlanda
Fin dall'antichità la montagna ha ispirato pittori e poeti, musicisti e filosofi. L'asprezza dei luoghi, la superba bellezza dei panorami, il fascino ammaliante e misterioso di ripide cime innevate spesso celate allo sguardo da passeggeri vapori, suscitano da sempre, nell'animo umano, un irresistibile richiamo. Una sfida all'impossibile nel tentativo di salire più in alto, di raggiungere vette inviolate, di avvicinarsi, illusoriamente, al divino. Un salire conquistato con fatica, costanza e sacrificio che fatalmente si accompagna ad un difficile percorso iniziatico alla scoperta di se stessi, delle proprie angosce, dei limiti e delle aspirazioni di ciascuno. In questa incantevole, irrinunciabile, spesso mortale seduzione verso un infinito posto fuori e dentro di noi in cui, talvolta, domina solo un profondo senso di vertigine, trascina il mondo poetico dell'artista trentino Mauro Berlanda.
Con un linguaggio pittorico asciutto ed efficace, estremamente originale ed immediatamente riconoscibile anche nelle varie fasi di un percorso creativo vivace e complesso, spesso al limite dell'astrazione, Berlanda congela l'attimo perfetto, quell'attimo magico che si è fissato nella sua memoria di alpinista e nel suo animo d'artista, ricreandolo, immutato, sulla tela in tutta la sua ammaliante bellezza. Colori pieni e vivaci, luci abbaglianti ed ombre minacciose, il fascino del silenzio, persino l'inconfondibile odore dell'aria pura e cristallina delle alte cime avvolgono l'incredulo osservatore trasportandolo in un mondo fantastico, ispirato dal reale ed immediatamente sublimato in una dimensione di divina eternità dalla felice mano del pittore. Un mondo popolato dalle nubi e dai venti che sibilano giocando tra le alte cime, rifugio sicuro solo per pochi arditi animali e in cui la presenza umana è sporadico, evanescente ricordo o improbabile, onirica visione. Una sapiente abilità pittorica ed una perfetta conoscenza del disegno grafico e panoramico si sposano nell'opera dell'artista trentino con una genuina, fresca naturalezza facendo scaturire dal vivace guizzo del suo corposo pennello ripidi dirupi innevati, immensi ghiacciai, vette illuminate da lame di luce e ancora inaccessibili pareti rocciose, vere cattedrali di una Natura madre e matrigna.
Nicoletta Tamanini, ottobre 2013