Arianna Piazza. Abbiamo finito il DDT
Abbiamo Finito il DDT è anche il titolo dell'installazione presentata alla mostra. Essa può essere considerata sia come punto d'inizio sia come punto d'arrivo: in essa ritroviamo concentrate tutte le caratteristiche dell'operato di Piazza. Finire il DDT significa infatti essere ormai alla soglia di questa invasione dove non troviamo virus o batteri bensì strani esseri leggeri ed ibridati. Vi si vedono delle 'nuvolette' bianche dalla cui matassa escono degli occhi o delle braccia o delle gambe, nonché strani ramoscelli a ridarci il senso di una fragile connessione. Connessione tra corpi. Cos'è quel che vediamo? Una realtà ai limiti del possibile? Essa ci fa pensare - e forse anche un po' disgustare - visto l'assemblaggio; certo è che nulla è di reale e invece tutto frutto di questa geneticamente modificante fantasia.
La ricerca artistica di Arianna Piazza nasce dal piacere di sfogliare riviste di carattere scientifico come Focus dove osserva con interesse le forme, i colori e le sfumature che la natura crea negli organismi viventi visti al microscopio.
Lingrandimento di un osso spugnoso,di un petalo di un fiore o di un capello possono infatti diventare forme irriconoscibili e mostruose.
E guardando queste immagini che Arianna trae spunto per le sue opere, non si limita a copiare queste forme ma le reinventa e le interpreta a modo suo.
Nascono così degli ibridi con aculei e protuberanze colorate che danno un senso di gommoso e gelatinoso, contornato da grovigli di linee e masse magmatiche scure.
Queste strane forme sembrano quasi parti anatomiche di chissà quale animale, assomigliano ora ad un fegato, ora ad un rene.. suscitano in alcuni casi simpatia, in altri repulsione, sembrano inquietanti pezzi organici geneticamente modificati.
La tecnica utilizzata per queste opere è una raffinata tecnica mista: acrilico spruzzato mediante laerografo, pastello ad olio nero e fusaggine,il tutto su tela con fondo a gesso bianco.