Arte e solidarietà. Zappe e schegge Collection
Mostra personale di Diego Zeni >> a favore dell'Associazione Dokita Trentino A/A >>.
L'artista descritto da M. Cossali
"Personaggio singolare ed unico ha trasformato il suo hobby in una vera forma d'arte. Dopo aver sperimentato alcune espressioni artistiche dalla pittura alla fotografia, dalla scultura in legno a quella in ferro battuto, ha "inventato" un metodo personale di lavorazione del ferro, non a caldo, ma a freddo, con le dita. Ed il ferro da quel momento è diventato materia prima della sua ispirazione artistica.
Tutto ciò che è materiale di recupero, scarti di officina, attrezzi agricoli in disuso vengono assemblati dalle abili mani di Diego Zeni, e trasformati in vere opere d'arte. La sua energia creativa è in grado di far nascere da un ricciolo di ferro battuto un vescovo, da una zappa una contadina, una Madonna ...
Fino agli anni Novanta ha realizzato sculture moderne astratte e trofei per importanti manifestazioni sportive trentine (Per Francesco Moser, per la Marcialonga) ma anche tedesche e olandesi. Ora ha posto la sua attenzione sugli attrezzi agricoli in particolare sulle vecchie zappe, di cui tiene una collezione di ventidue zappe ognuna delle quali determina una figura maschile o femminile, oppure un oggetto.
Si tratta "di un gruppo di zappe portate nell'arte": la zappa prima fa il suo lavoro, poi passa ad un livello artistico. Diego Zeni, cercando di spiegare tale concetto in una sua mostra dal titolo Dal contadino allarte così afferma: "Ho fatto una scultura dal titolo la Contadina usando una piccola zappa. Questa zappa ha lavorato venti - trentanni la terra, forse era proprio una contadina che la usava. Passare dalla zapeta da lavoro al personaggio che lavorava con la zappa è un passaggio dall'oggetto alla figura stessa dì chi la usa. E una specie di alchimia, un omaggio affettuoso a chi ha adoperato, con fatica e amore, l'oggetto che ha dato vita alla mia scultura".
Le sue opere sono presenti in collezioni trentine, a Latina, a Milano, in Toscana.
Mario Cossali "Il ferro lavorato e assemblato dalle abili, antiche mani di Diego Zeni non perde mai la sua durezza, ma in qualche modo è piegato alle esigenze di una ragione diversa da quella interna alle sue fibre.
Si intravede in queste sculture e nello spazio da esse delineato, marcato, il frenetico ballo dell'umanità alla ricerca di sé stessa e contemporaneamente si evidenze un intreccio di pensieri e di suggestioni particolari, che ora appaiono carichi di sentimento generoso e comprensivo, ora sembrano pervasi di sottile ironia dissacrante. Ci troviamo dì fronte invenzioni curiose che ridanno cuore e spiritualità ad arnesi ed attrezzi del lavoro rurale di ieri e di oggi, ma anche ad immagini surreali, legate al ritmo ancestrale delle onde della vita".