"Astratto con ricordi": su alcuni luoghi del comporre
Conversazione con Roberto Conz e Paolo Miorandi
Parlare di musica, sappiamo, è cosa ostica. Codici che resistono alla traduzione. Metafore inefficaci. Ma, forse, quello che possiamo fare è provare a parlare dei pensieri che hanno motivato e generato la composizione di un lavoro. E questo è ciò abita anche altri linguaggi, altri luoghi del nostro vivere assieme.
La necessità di pensare al complesso rapporto con la storia, con i padri che ci hanno messo in forma lasciandoci le parole che costruiscono il nostro universo/multiverso.
Eredi di un ‘900 che è stato anche secolo di parricidi. Di azzeramenti linguistici.
Sembra però che il reiterato ricercare il grado zero del linguaggio abbia condotto ad una perplessa afasia, una sorta di lallismo culturale che ben si presta ad ogni possibile mistificazione.
Tra-dire la storia, scriveva Walter Benjamin, è l’unico modo per non vanificarla.
ROBERTO CONZ si è occupato per un decennio di musica antica e composizione.Dal 1995 si è dedicato a fotografia e arti visive, incentrando la propria ricerca sul rapporto tra parola e visione. Negli ultimi otto anni si dedica esclusivamente alla composizione con un particolare interesse al rapporto tra linguaggi storici e contemporaneità.
A cura di Francesca Aste in collaborazione con Associazione Filarmonica di Rovereto
organizzazione: Associazione Filarmonica di Rovereto