Balletto Civile. Corridori, camminatori. Lezioni per una drammaturgia senza parole
Trento a Teatro
Trento Oltre
LABORATORIO
venerdì dalle 20.00 alle 23.00, sabato dalle 10.00 alle 18.00 con un'ora di pausa e domenica dalle 10.00 alle 17.00 con un'ora di pausa totale 16 ore di lavoro
Balletto Civile
Corridori, camminatori.
Lezioni per una drammaturgia senza parole
Condotto da Michela Lucenti e Maurizio Camilli
Peter Handke, drammaturgo Austriaco sceneggiatore e collaboratore di Wim Wenders, ha scritto un'opera teatrale senza parole L'ora in cui non sapevamo niente l'uno dell'altro.
Un gioco scenico dove il protagonista è lo spazio, e le azioni che avvengono al suo interno.
Una piazza qualsiasi attraversata da un'umanità formicolante, vitale. Personaggi che intrecciano le loro traiettorie, si scontrano, si sfiorano, si confondono, si separano e poi semplicemente sfilano. Una lente d'ingrandimento sul genere umano sperimentando uno spazio di transito che ben presto diventa il resoconto di ogni esistenza.
Un mondo scenico bipolare percorso da camminatori uomini curiosi che si danno il tempo di contemplare, di scoprire il luogo e le altre persone che lo esplorano e da corridori uomini frenetici che bruciano lo spazio che li circonda, che sanno già tutto in anticipo, e che proseguono il loro girovagare imperturbabili, senza scopo e senza sogni.
Prenderemo a pretesto quest'opera perché in ogni corpo c'è sempre qualcosa di indispensabile che lo fa muovere. Un'urgenza che emerge lottando contro i propri limiti. Il nostro corpo, pur con tutte le sue costrizioni, i suoi tic e le sue abitudini è consapevole e necessita solo di un vettore in cui incanalare la sua energia espressiva. Deve percepire lo spazio, il ritmo del vuoto e del silenzio. La pausa. L'attesa di un altro corpo.
Visioni del mondo che si fondono. Ascoltarci ed ascoltare, aprire lo sguardo calmando il respiro per arrivare ad un gesto concreto ed essenziale, e senza insicurezze prendersi il tempo di capire e vivere un evento teatrale collettivo.
Tutti i corpi parlano.
Bisogna trovare la propria voce, la propria autonomia per poterla confrontare con laltro da noi, l'estraneo che ci serve per comprendere e per evolvere.
Lasciare che sopraggiunga il movimento e solo allora dare via libera al proprio immaginario e alla propria creatività, senza premeditazioni e strutture precostituite.
Affinare le proprie armi senza svuotarsi nella ripetizione, aumentando la precisione e la capacità di descrivere contemporaneamente con il proprio corpo da una parte il gesto intimo e inconfessabile e dall'altra lo spazio-contenitore di questa folla brulicante.
E tentare un racconto drammatico comunitario, una processione apparentemente caotica costituita da singole partiture fatte di gesti, azioni, respiri, talmente precise, autentiche e indispensabili da sembrare accidentali, imprevedibili e involontarie.
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara - Teatro Portland Nuovi Orizzonti Teatrali