Barre. Rap, sogni e segreti in un carcere minorile
L'autore Francesco "Kento" Carlo dialoga con Stefano Giordano e Francesca Rapanà
Kento è un rapper che insegna come si scrivono strofe, ritornelli e punchline a giovani detenuti.
Nei suoi laboratori stimola a incanalare nella creatività la rabbia, la frustrazione e la tentazione di fare del male agli altri e, più spesso, a se stessi.
Barre racconta queste esperienze – con gli strumenti della narrativa, perché la legge impone di non rivelare nulla che possa collegare le vicende narrate ai protagonisti reali – e insieme riflette sul classismo insito nel sistema della giustizia minorile italiana, in cui a finire dentro spesso non sono i più colpevoli ma semplicemente gli ultimi per condizione economica, culturale e sociale.
Barre, come quelle di metallo alle finestre della cella. Barre, come vengono comunemente definiti i versi di una strofa rap.
Barre, come i segni di penna sui nomi dei ragazzi che non frequentano più i laboratori. Perché sono usciti, finalmente liberi. Perché sono diventati grandi e devono trasferirsi nel carcere degli adulti. Perché non sono mai rientrati dai permessi premio, e chissà che fine hanno fatto