Beati e perseguitati
Spunti teatrali attorno alla Resistenza dei cattolici in Trentino-Alto Adige
Recital del Club Armonia
Per troppo tempo la Resistenza è passata, nell’immaginario popolare, come appannaggio esclusivo di una determinata componente politica. Eppure così non è stato. Affatto. La Resistenza è madre delle democrazia repubblicana proprio perché in essa hanno trovato posto tutti gli indirizzi politici del tempo: dai cattolici ai comunisti ed ai liberali; dagli azionisti ai socialisti e perfino, in qualche caso, ai monarchici. Questi “appunti”, che molto debbono al prezioso sforzo di Mons. Giuseppe Grosselli e dell’A.N.P.I. del Trentino, provano a ricordare, appunto con brevi pennellate di storia regionale, il contributo dei cattolici trentini e sudtirolesi a quel bisogno di redenzione dall’inferno delle dittature che attraversò tutta l’Europa negli anni bui della dominazione nazifascista.
Nei miei lavori di ricerca – compiuti spesso in parallelo agli sforzi narrativi di Sandro Schmid, che guida l’AN.P.I. provinciale con una straordinaria volontà di aprire gli orizzonti e non di chiudersi nelle gelose conservazioni di parte – è emerso spesso anche l’impegno morale e materiale di molti credenti che, con il loro agire, anche il più semplice, hanno testimoniato l’assoluta inconciliabilità delle “culture della morte”, proprie del fascismo e del nazismo, con il messaggio di speranza e di uguaglianza che discende dal “Verbo che si fa carne”.
Come ormai nella tradizione del teatro di impegno civile e della narrazione storica che contraddistingue il Club Armonia in questi anni, anche quest’allestimento che mescola teatro e recital sulla lunghezza di un atto unico, si avvale della prestigiosa colonna sonora ideata ed arrangiata dal M.o Federico Scarfì ed eseguita dal vivo dall’ “A.N.I.M.azioni Quintetti”.