Bello di papà

Teatro

Trento a Teatro
Stagione di Prosa 2006/2007

Chi è di scena e Diana Or.I.S.
Bello di papà
Commedia in due atti di Vincenzo Salemme
Scene Alessandro Chiti
Costumi Mariano Tufano
Musiche Antonio Boccia
Regia Vincenzo Salemme

con:
Antonella Elia - Marina
Vincenzo Salemme - Antonio
Marcello Romolo - Psicoanalista
Massimiliano Gallo - Emilio
Biancamaria Lelli - L'assistente
Domenico Aria - Attilio, fratello di Antonio
Rosa Mirando - Sheila, moglie di Attilio
Antonio Guerriero - L'odontotecnico
Roberta Formilli - La paziente
Adele Pandolfi - La mamma di Antonio
Franco Cortese - Signor Stoppini

Ritornerà al Teatro Auditorium dopo un decennio di assenza Vincenzo Salemme con Bello di Papà. Salemme viene considerato il nuovo fenomeno della napoletanità teatrale, il vero erede dell’indimenticabile De Filippo, uomo e attore dal quale lui stesso dice di aver imparato a recitare e a vivere. Salemme entra a far parte della compagnia di Eduardo De Filippo debuttando in un ruolo di rilievo accanto a Monica Vitti ed a Ferruccio De Ceresa ne “Il cilindro”. A partire da quella esperienza la sua collaborazione con la Compagnia di De Filippo prosegue senza soluzione di continuità fino al 1992, con la partecipazione a tutte le rappresentazioni allestite da Eduardo e, a seguito della sua scomparsa, continuando il rapporto con il figlio Luca. Dopo aver lavorato con Carlo Cecchi e Glauco Mauri, si mette in proprio nel 1990 e con la compagnia capocomicale "Chi è di scena". Reduce dall’enorme successo di “Sabato, domenica e lunedì”, rimasto sulla scena per cinque stagioni consecutive, si sta dedicando a regie teatrali di grande spessore come "La gente vuole ridere!", che lo porterà a calcare i palcoscenici dei più prestigiosi teatri italiani.

Vincenzo Salemme incontra il pubblico
sabato 10 marzo presso il Well Cafè alle ore 18,30
Vincenzo Salemme regista ed autore di Bello di papà
incontra il suo pubblico

Informazioni sulla prevendita

Biglietti in vendita da lunedì 23 ottobre

"Bello di papà" è una commedia scritta una prima volta nel 1996 e destinata ad una coppia di comici con cui avevo in progetto di collaborare. Io ne avrei curato anche la regia ma non vi avrei preso parte in veste di attore.
Per una serie di motivi la commedia non vide mai il palcoscenico. Rimase come si suol dire "nel cassetto".
L'anno scorso dovevo decidere lo spettacolo da realizzare in questa stagione e mi capitò di rileggere questo copione del 1996.
Mi piacque molto il soggetto intorno al quale si svolgeva la vicenda, ma sentii l'esigenza di rimetterci le mani per rendere quello stesso spunto più completo, più articolato, più adatto insomma ad una vera e propria compagnia teatrale.
Era una commedia con cinque personaggi, oggi ne ha undici.
Quella faceva ridere, questa pure (si spera!).
Si parla di un uomo (Antonio) che ha paura di crescere, di prendersi la responsabilità che la vita da adulto impone: consolidamento del rapporto con la fidanzata Marina, un figlio... Lui non ne vuole sapere, Marina spinge per convincerlo.
Un giorno succede che il miglior amico di Antonio, Emilio, ha una grave crisi depressiva che gli fa perdere il lavoro e lo mette in ginocchio.
Uno psicanalista da strapazzo convince il povero Emilio che il suo problema nasce dalla mancanza della figura paterna (Emilio è orfano dall'infanzia) nel momento cruciale del suo sviluppo di uomo. Quindi lo cura con ipnosi e sedativi riportandolo indietro nel tempo.
Emilio adesso si comporta come un bambino e in queste condizioni si presenta a casa di Antonio.
Perchè proprio a casa di Antonio?
Perchè non ha nessun altro che possa fargli da padre!!!
Inizierà così una girandola di colpi di scena con scambi di ruolo dove i figli non sono più figli e i padri hanno paura di essere padri.
Con mamma e parenti a difendere i soldi di famiglia e famiglie che si sfaldano con l'arrivo dei falsi bimbi.
E la maturità sembra sempre più allontanarsi dall'unico vero bambino, il povero Antonio.
Vincenzo Salemme


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara