Ben Pastor, la regina del giallo storico, presenta Martin Bora
protagonista dei gialli storici pubblicati da Sellerio.
Una grandissima autrice, capace di mettere d’accordo pubblico e critica, presenta il suo personaggio più noto: quel Martin Bora protagonista dei gialli storici pubblicati da Sellerio.Prendiamo a prestito le sue stesse parole per darvi qualche indicazione su un personaggio entrato nel cuore dei lettori:”Martin Bora – maschio, giovane, tedesco, soldato, aristocratico – e io non abbiamo apparentemente niente in comune.Eppure, a guardar bene, condividiamo un affetto profondo e spesso deluso per gli esseri umani, il senso del dovere e un grande rispetto per i morti.Siamo entrambi forti lettori, amiamo la musica e ci poniamo domande di natura etica.Di storico in Bora c’è quanto ne definisce la cultura, l’educazione, la politica del suo tempo, la religione di cattolico discendente dalla moglie di Lutero.Bora è modellato sugli uomini della resistenza interna al nazismo, non solo su Claus von Stauffenberg, l’eroico e sfortunato attentatore alla vita di Hitler.”
Ben Pastor, i cui libri sono pubblicati in Italia dalla Sellerio ( la casa editrice di Andrea Camilleri, Antonio Manzoni e Marco Malvaldi ), è considerata un impareggiabile autrice di gialli storici. Il suo personaggio più famoso è Martin Bora, ufficiale della Wehrmacht tedesca e collaboratore dei servizi segreti, protagonista di una serie di romanzi ambientati durante la Seconda guerra mondiale.
Come ammette la stessa Ben Pastor il personaggio è parzialmente ispirato alla figura reale del colonnello Claus Schenk von Stauffenberg, l’uomo che attentò alla vita di Hitler.
L’autrice è un’italiana naturalizzata statunitense.
Laureata in Lettere con indirizzo archeologico presso l'università La Sapienza di Roma, subito dopo aver terminato gli studi si trasferisce negli Stati Uniti. Acquisita la cittadinanza statunitense (senza rinunciare a quella italiana)e sposa un ufficiale dell'aviazione militare di lontane origini basche (da cui mutua legalmente il cognome Pastor).
Il suo personaggio lo presenta così:
“Martin Bora – maschio, giovane, tedesco, soldato, aristocratico – e io non abbiamo apparentemente niente in comune.
Eppure, a guardar bene, condividiamo un affetto profondo e spesso deluso per gli esseri umani, il senso del dovere e un grande rispetto per i morti.
Siamo entrambi forti lettori, amiamo la musica e ci poniamo domande di natura etica.
Di storico in Bora c’è quanto ne definisce la cultura, l’educazione, la politica del suo tempo, la religione di cattolico discendente dalla moglie di Lutero.
Bora è modellato sugli uomini della resistenza interna al nazismo, non solo su Claus von Stauffenberg, l’eroico e sfortunato attentatore alla vita di Hitler.”
Ed ancora, parlando di se stessa e della sua serie, l’autrice dichiara:
“Scrivo di soldati. È ovvio che non condivido l'opinione di Samuel Johnson, secondo cui il patriottismo è l'ultimo rifugio delle canaglie. Né credo a quel che mi diceva anni fa un intristito collega di docenza universitaria, ovvero che il mondo accademico è il penultimo rifugio delle canaglie. In un modo o nell'altro, a volte contemporaneamente, ho avuto a che fare con questi due mondi tutta la vita. Anni di insegnamento in un college militare hanno quadrato il cerchio, saldando l'anello fra la mia preparazione accademica nell'antichità classica e l'interesse per la vita del guerriero passato e presente. E parlando di saldature, sono anche una di quelle persone che per vari motivi si trovano sempre e comunque in terra di confine. Sono cresciuta tra due province italiane, più tardi ho vissuto in una regione di frontiera e poi lungo il fiume che separa due Stati americani, l'Illinois e il Missouri. Ho risieduto in quella repubblica di confine per eccellenza che è il Texas, dopodiché è stato il turno dell'Ohio, vecchia porta del West, e quindi del Vermont che guarda il Canada. Quando sono in Italia, abito un pezzo di terra che per mille anni ha rappresentato il confine tra due comuni, province, regioni, stati; e in più si trova sul 45° parallelo. Mi sembra che questo dimorare sull'intrigante margine fra culture mi racconti meglio di qualsiasi altro dettaglio biografico. Dall'esterno posso apparire affascinata da dicotomie inconciliabili: guerra e pace, passato e presente, crimine e giustizia, maschio e femmina, potere e mancanza di potere… Ma come è vero per i confini naturali, cioè che esiste sempre una terra di nessuno, mi rendo pienamente conto di tutto ciò che vive e brulica fra due opposti: qui è il succo, la scintilla e il pungiglione abitano qui; ed è qui che come persona, scrittrice e studiosa preferisco passeggiare.”
Per Sellerio, nella notissima collana ‘La memoria’ sono usciti, oltre al recentissimo La canzone del cavaliere, Il Signore delle cento ossa, Lumen, Il cielo di stagno, Luna bugiarda, La strada per Itaca, Kaputt Mundi, I piccoli fuochi, Il morto in piazza e La notte delle stelle cadenti.