Bharata Bach

Danza

Oriente Occidente 2006
Danza

Maria Kiran e Claudio Brizi (India, Italia)
Bharata Bach
Coreografia di Maria Kiran
Al claviorgano Claudio Brizi
Prima nazionale

Concezione e realizzazione Milena Salvini
Coreografia Vidya
Musica Johann Sebastian Bach
Trascrizione e adattamento Claudio Brizi
Danzatrice Maria-Kiran
Violino e viola Giovanni Borrelli
Claviorgano Claudio Brizi

Spettacolo coprodotto da C.I.I.C. con la collaborazione del Centre Mandapa

durata 80 minuti

Danza e musica offrono il piacere estetico e profano di tutti gli spettacoli in cui movimento e suono si incontrano grazie alla bellezza che separatamente li contraddistingue e che può esplodere… al quadrato.

bus navetta
Visti i problemi di viabilità e la scarsità di parcheggi nell’area del Teatro alla Cartiera nei giorni di venerdì 8 e sabato 9 settembre, il festival Oriente Occidente ha attivato per tutti gli spettatori degli eventi in programma in quelle date un bus navetta.
Il servizio di trasporto gratuito al Teatro sarà attivo venerdì dalle ore 20 e sabato dalle 21.30 e proporrà corse sino all’’inizio degli spettacoli, alle ore 21 e alle 22.30.
È previsto lo stesso servizio per garantire il rientro al termine delle esibizioni di Maria-Kiran e Claudio Brizi e di Karim Amghar e Olé Khamchanla.
Le corse partiranno e arriveranno in corso Bettini all’altezza del Mart.

Bharata e Bach: due volte il “sacro”
Dal Bharata Natyam a Bach passando attraverso il claviorgano: ovvero dal sacro al sacro, indiano o cristiano poco importa, in compagnia di un “ippogrifo” musicale che unisce un organo a un clavicembalo. Queste le sorprese del saggio di coreografia liturgica Bharata Bach, ideato dall’italiana Milena Salvini a capo del Centre Mandapa di Parigi (un luogo di culto della danza indiana), danzato dalla venticinquenne Maria-Kiran, suonato da Claudio Brizi che dell’originale strumento è anche il progettista e dal violinista/violista Giovanni Borrelli. Ancora un incontro tra culture lontane consonante più che mai al taglio dell’edizione 2006 di Oriente Occidente con l’India, l’Italia e la Francia schierate nell’avventura di sposare la più nobile delle sei danze classiche indiane (oltre al Bharata Natyam: il Kathakali, il Kathak, il Manipuri, il Mohini Attam e l’Orissi) alla musica sublime di Bach per la via di quella comune tensione verso lo spirito e l’amore di Dio che almeno teoricamente accomuna proprio il Bharata Natyam – creata per divina ispirazione dal leggendario Bharatamuni – alla musica sacra del grande musicista di Eisenach. Nella pratica gli interrogativi su quest’inedita unione liturgica si scioglieranno non appena ne avremo terminata la visione. Ma le premesse sono più che promettenti.
Come è noto il Bharata Natyam illustra le diverse fasi del culto induista, in particolare il cammino individuale dell’anima predisposta all’incontro con la divinità riferendosi a testi poetico–religiosi che risalgono a più di duemila anni or sono e che attestano l’origine devozionale e culturale di questa danza (nata nell’India del Sud) e praticata nei templi dalle cosiddette devadhasi o “ancelle di Dio”. Attraverso moduli formali ben precisi – il ricamo delle mani (Mudra), la mobilità degli occhi, del collo e delle spalle, il dinamismo ritmico dei piedi – l’interprete può sia disegnare forme pure (nrtta) che trasmettere espressioni lirico-drammatiche (nrtya: danza mimico-pantomimica). Il Bharata Natyam è dunque una danza complessa e polivalente, ma dall’immanente sottofondo liturgico oltre che religioso ed è proprio in virtù di questa caratteristica che la sua estetica, così tipicamente induista, può incontrare l’estetica luterana della musica liturgica di Bach, mai chiusa al solo registro dell’astrazione ma capace di raggiungere le vette della più alta espressività religiosa.
Selezionate da Milena Salvini e rielaborate da Claudio Brizi, le musiche bachiane che accompagnano il recital di Maria-Kiran – giovane virtuosa che ha studiato con i maggiori maestri nel suo Paese d’origine e in particolare con Vidya, la coreografa di questa liturgia spettacolare – trovano nell’alchimia sonora del claviorgano un sostegno ideale. Si passa continuamente dal tenue pizzicato delle corde al soffio cangiante dei registri organistici con effetti che talvolta evocano la voce umana. Bharata Bach secondo l’ideatrice Milena Salvini è una dichiarazione d’amore dell’uomo verso il divino e irradia erotismo mistico. Dunque non è solo un rituale sacro: danza e musica offrono il piacere estetico e profano di tutti gli spettacoli in cui movimento e suono si incontrano grazie alla bellezza che separatamente li contraddistingue e che può esplodere… al quadrato.

Marinella Guatterini


organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto - PAT Ass. Cultura - Comune Rovereto Ass. Cultura - Ministero Beni e Attività Culturali - Regione T-AA - APT Rovereto - MART Centro Internaz. Danza - ASM Rovereto - Cassa Rurale Rovereto