Bibliografia e identità nazionale: il caso trentino nel XVIII secolo

Convegno

Presso la Biblioteca civica "G. Tartarotti" di Rovereto - sala "Spazio del Libro", venerdì 29 gennaio 2010 alle ore 17.00, si terrà la presentazione del libro "Bibliografia e identità nazionale: il caso trentino nel XVIII secolo" curato da Luca Rivali.
Modera RENATO PASTA, Università degli Studi di Firenze,
introduce EDOARDO BARBIERI, Università Cattolica di Milano
interviene ANDREA CAPACCIONI, Università degli Studi di Perugia.

I libri per la riscoperta dell’identità. La letteratura alla base delle rivendicazioni politiche e culturali di un popolo. È questo, in estrema sintesi il tema del volume Bibliografia e identità nazionale: il caso trentino nel XVIII secolo, a cura di Luca Rivali, con la presentazione di Edoardo Barbieri appena uscito per le edizioni Forum di Udine. Il libro sarà presentato ufficialmente venerdì 29 gennaio, alle ore 17, presso lo “Spazio del Libro” della Biblioteca Civica “G. Tartarotti”, in corso Bettini 43 a Rovereto. L’evento è stato organizzato dalla Civica di Rovereto in collaborazione con il Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca (CRELEB) dell’Università Cattolica. Dopo i saluti di Gianmario Baldi, Direttore della Biblioteca, e di Edoardo Barbieri, della Cattolica di Milano, interverrà Andrea Capaccioni dell’Università degli Studi di Perugia. Modera Renato Pasta dell’Università degli Studi di Firenze.
Il volume ricostruisce i numerosi tentativi di realizzare una bibliografia degli autori locali che si susseguono nel Trentino del Settecento. Quella che a prima vista potrebbe sembrare una vicenda per molti versi marginale nel panorama italiano assume, invece, una certa rilevanza. È in gioco, infatti, la riscoperta e la definizione di un’identità territoriale, politica, linguistica e culturale, che prelude al fenomeno del vero e proprio Irredentismo. Protagonista di queste pagine è il roveretano Jacopo Tartarotti (1708-1737), fratello minore del più celebre Girolamo, che con il suo Saggio della Biblioteca Tirolese, pubblicato a Rovereto nel 1733, propose agli studiosi locali, e non solo, un primo abbozzo di una bibliografia di scrittori trentini. Il libretto costituisce un primo “assaggio” di un’opera completa che, anche a causa della scomparsa di Jacopo pochi dopo (a soli 29 anni di età), non si realizzerà mai. Essa rimase tuttavia al centro (con riferimenti anche fortemente polemici) del dibattito culturale fino ai primi anni dell’Ottocento.
Questa operazione perciò, che doveva essere limitata all’ambito erudito, diviene invece in qualche modo il prologo di una vicenda culturale, che giungerà lentamente a maturazione e testimonierà una precoce ricerca delle radici e dell’identità di un popolo. Ecco dunque il significato di riprodurre, nella seconda parte del libro, le pagine del Saggio in edizione anastatica.
Dunque anche attraverso i libri e la scoperta degli autori locali passa la ricerca e la definizione dell’identità linguistica, culturale, ma anche politica. Sono gli autori del passato ad aiutare i contemporanei a capire chi sono, le proprie radici e il proprio presente.