Bicentenario di Robert Schumann (1810-2010)
programma
ROBERT SCHUMANN (1810-1856)
TRIO n.3 in sol minore op. 110 (1851)
Bewegt, doch nicht zu rasch
Ziemlich langsam
Rasch
Kräftig, mit Humor
EMILIA CAMPAGNA, pianoforte
ANDREA LEOPARDI, violino
ERWIN MORODER, violoncello
MÄRCHENERZÄHLUNGEN op. 132 (1853)
Lebhaft, nicht zu schnell
Lebhaft und sehr markiert
Ruhiges Tempo, mit zartem Ausdruck
Lebhaft, sehr markiert
EMILIA CAMPAGNA, pianoforte
CHRISTINE EGGER, clarinetto
MANUELA MATIS, viola
Il Trio op. 110 di Schumann, dedicato al Maestro danese Gade, è del 1851. È una pagina composita che unisce elementi e caratteri disparati: il primo movimento Bewegt, doch nicht zu rasch (Agitato ma non troppo allegro) è dominato da una grande ansietà, quasi ossessiva. Il movimento seguente, Ziemlich langsam (Alquanto adagio) è in forma di romanza tripartita. Rasch (Veloce) mostra qualche analogia con il Vivace della Sinfonia in Re minore. Il quarto tempo Kräftig, mit Humor (Energico, con spirito), dallo svolgimento capriccioso e ricco di fantasia, è sicuramente il più originale.
La prima esecuzione del Trio op. 110 avvenne al Gewandhaus di Lipsia il 21 marzo 1852 con Clara Schumann al pianoforte, Ferdinand David al violino e Andreas Grabau al violoncello. Fu pubblicato nello stesso anno da Breitkopf & Härtel.
Tra le ultime composizioni di Robert Schumann troviamo Märchenerzälungen, ciclo di quattro affascinanti brani per un insolito ensemble di clarinetto, viola e pianoforte. Conosciamo solo altre due opere notevoli per questa combinazione strumentale il Kegelstatt Trio di Mozart e gli Otto pezzi di Max Bruch.
Il titolo Märchenerzälungen (Racconti delle fate) evoca diversi aspetti del romanticismo schumanniano: dalla passione per la letteratura alla libertà della fantasia, dallabbandono allespressione di umori e caratteri al racconto di storie in miniatura.
Non sappiamo se ci siano riferimenti letterari specifici per queste fiabe, ma certamente Schumann non vorrebbe nemmeno che li conoscessimo. Quello che conta, infatti, è che la raccolta forma un insieme ben equilibrato, dove dalla vivace introduzione si passa prima ad una marcia e quindi ad un tenero movimento lento, per concludere con un animato finale dove si ripresentano ciclicamente i motivi principali dei quattro tempi.
Interessante notare che Schumann dedica la raccolta a Albert Dietrich e a Johannes Brahms, come per ricordare che, nel suo ultimo periodo creativo, lamicizia allacciata con i due giovani musicisti gli è stata di incoraggiamento e di ispirazione.
organizzazione: Associazione Mozart Italia