Bicentenario di Robert Schumann (1810-2010)
programma
ROBERT SCHUMANN (1810-1856)
SONATA in re minore op. 121 (1851)
Ziemlich langsam - Sehr lebhaft - Leise, einfach - Bewegt
MANUELA MATIS, violino
CRISTIANO BURATO, pianoforte
5 STÜCKE IM VOLKSTON op. 102 (1849)
Mit Humor - Langsam - Nicht schnell, mit viel Ton zu spielen -
Nicht zu rasch - Stark und markiert
NICOLA BARONI, violoncello
CRISTIANO BURATO, pianoforte
KLAVIERTRIO n. 1 in re minore op. 63 (1847)
Mit Energie und Leidenschaft - Lebhaft, doch nicht zu rasch -
Langsam, mit inniger Empindung - Mit Feuer
ALESSANDRO TENAGLIA, pianoforte
MANUELA MATIS, violino
NICOLA BARONI, violoncello
Robert Schumann dedicò la Sonata in re minore op. 121, composta nel 1851, a Ferdinand David, al quale Mendelssohn aveva dedicato il Concerto per violino in mi minore. Dopo la morte di Schumann, la Sonata fu spesso eseguita da Joseph Joachim con la moglie del compositore, Clara, al pianoforte.
I Cinque pezzi in stile popolare sono state scritti da Schumann nel 1849, lo stesso anno delle Tre Romanze per oboe e pianoforte op. 94, e dei Fantasiestücke per clarinetto e pianoforte op. 73. Queste tre raccolte hanno molto in comune: possono essere eseguite da strumenti diversi e non sono particolarmente difficili da realizzare, essendo pensate principalmente per musicisti dilettanti di buon calibro. Sono brani melodicamente accattivanti ma di struttura semplice, che mettono in risalto lincanto della fantasia di Schumann. Sono stati pubblicati nel 1851.
Robert Schumann cominciò il Trio per pianoforte in re minore op. 63 nell'estate del 1847. La stagione di frenesia creativa degli anni precedenti era finita. Delusioni e fallimenti, esaurimenti nervosi, depressione e mesi di lavoro, e anche il trasferimento da Lipsia a Dresda, avevano reso molto difficile quel periodo della sua vita. Nessuna meraviglia, pertanto, che il Trio in re minore si distingua così profondamente dalle opere precedenti, e si caratterizzi per la nuova profondità oltre che per la ricca armonia cromatica: Schumann raggiunge qui dimensioni espressive prima sconosciute.
organizzazione: Associazione Mozart Italia