Bilal, pensi di saper distinguere il paradiso dall'inferno?

Teatro

Il muro nel cuore

Viaggio sulla rotta dei clandestini, da Dakar al Mediterraneo all’Europa, dal libro reportage di Fabrizio Gatti, messo in scena a tre voci
con Sara Beinat, Silvia Padula e Paola Saitta e con la regia di ConsorzioScenico
A cura di Atas ONLUS, in occasione dei suoi 25 anni di attività

Mise en espace a tre voci
liberamente tratto da:“Bilal, viaggiare, lavorare, morire da clandestini.”
di Fabrizio Gatti
Con: Roberta Colacino, Paola Saitta e Lorenzo Zuffi
Regia ConsorzioScenico

Un viaggio sulla rotta dei “nuovi schiavi” del terzo millennio.
Bilal è la cronaca del più grande viaggio del Terzo Millennio.
Il viaggio di un giornalista attraverso le tappe di chi si mette in marcia dal Sud
del Mondo per conquistare una vita migliore al di là del Mediterraneo. Una
selezione tratta dal réportage di Fabrizio Gatti, giornalista, che negli ultimi anni
si è reso protagonista di svariati “travestimenti” per sondare la condizione degli
immigrati clandestini in Italia. Qui è Bilal. Bilal Ibrahim el Habib. Parte da
Dakar e arriva in Libia, seguendo la tratta dei clandestini, viaggiando con loro
sui camion attraverso il deserto, subendo con loro i controlli e le violenze di
polizia ed eserciti. E per chi riesce ad arrivare sulle coste del nord del
Mediterraneo l’inferno non è finito: prima ci sono i centri di permanenza
temporanea, lager, luoghi di detenzione al di fuori del diritto e al di fuori di
ogni umanità e, per chi ne esce senza essere rimpatriato, resta la clandestinità e
il lavoro nero, nei cantieri o nei campi.
La denuncia di un crimine contro l’umanità. Il dramma quotidiano
dell’immigrazione raccontato da chi l’ha vissuto dall’interno.
Un viaggio sulla rotta dei “nuovi schiavi” del terzo millennio.
Un nome falso.
Il tubetto di colla per nascondere la impronte digitali.
Il borsone nero.
Le vecchie ciabatte.
Il giubbotto salvagente.
Tre scatolette di sardine e tre schede telefoniche.
Quello che serve a Fabrizio Gatti per trasformarsi in Bilal.


organizzazione: Associazione Il Gioco degli Specchi